Da ieri 2 settembre, 31 dipendenti del Conad che si trova all’interno del centro commerciale Conca d’Oro di Palermo, sono rimasti senza lavoro. La Abbate Ipermercati, che ha in gestione il punto vendita con marchio Spazio Conad, aveva comunicato ai sindacati l’esubero già l’11 maggio scorso. Una corsa contro il tempo che non ha prodotto risultati. Quasi un quarto dei dipendenti totali, che fino a ieri erano 127, sono adesso senza un’occupazione.
Si tratta di dipendenti ex Auchan di età vicina ai 50 anni, molti dei quali con figli a carico, vittime sacrificali di una riduzione che, dice l’azienda, si è resa necessaria a causa dell’insostenibilità dei costi. La ditta Abbate è subentrata nella gestione dello spazio ipermercato del Conca d’Oro a giugno 2023 dopo un’operazione di affitto di ramo d’azienda del gruppo Auchan-Conad. Ma già negli anni passati si erano visti stravolgimenti per tentare risanamenti e superare la crisi post pandemia e l’aumento del costo delle materie prime. Nel settembre del 2020, Auchan era passato da Margherita Distribuzione ad altre aziende della rete Conad: prima ad Italica Retail e, successivamente, a Pianeta Cospea. Da giugno 2023 al primo gennaio 2024 la perdita – secondo i numeri forniti ai sindacati – è stata di 900 mila euro. Dati negativi dei volumi di vendita che sembrano confermarsi anche per il 2024.
Intanto si mobilita la protesta. Previste a giorni iniziative da parte dei sindacati e dei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro. “31 siamo stati licenziati come se nulla fosse – scrive un dipendente sui social -. A 60 anni dove lo trovo un altro lavoro?”. Una crisi che, a quanto si legge da un altro commento, non sarebbe circonstanziata solo al Conad gestito da Abbate Ipermercati. “Anche i Conad di via Leoni e di Brancaccio – scrive il signor Amato – hanno lo stesso problema. Fatevi sentire perché è allucinante, significa non avere rispetto per padri di famiglia che hanno mutui e rate da pagare”.
“Vorrei capire come è possibile che 31 lavoratori ex Auchan passati a Conad vengano licenziati e nessuno ne parla – scrive Vincenzo Raccampo -. Fa più notizia un ombrellone abusivo in spiaggia che la nostra situazione”.
