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sabato, 22 Giugno 2024

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Operazione dei Carabinieri a Bagheria: 5 misure cautelari per traffico illecito di rifiuti

CronacaOperazione dei Carabinieri a Bagheria: 5 misure cautelari per traffico illecito di rifiuti

L'impresa si dichiarava dedita esclusivamente all'edilizia e al trasporto di rifiuti speciali non pericolosi, ma in realtà gestiva una discarica abusiva

Traffico illecito organizzato di rifiuti a Bagheria. I Carabinieri della Compagnia del comune palermitano hanno eseguito cinque misure cautelari, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, al fine di una complessa attività investigativa che ha messo in luce un’organizzazione dedita allo smaltimento illegale di rifiuti speciali non pericolosi.

Indagini approfondite e uso di strumentazioni tecniche

Il provvedimento è il frutto di una meticolosa attività della Sezione Operativa di Bagheria, svoltasi tra dicembre 2022 e febbraio 2023. Le indagini tradizionali sono state integrate con l’uso di sofisticate strumentazioni tecniche, permettendo di delineare l’operatività di un’impresa che, pur dichiarandosi dedita esclusivamente all’edilizia e al trasporto di rifiuti speciali non pericolosi, gestiva una discarica abusiva. Nei terreni di proprietà dell’azienda venivano raccolti, trasportati e interrati inerti da costruzioni provenienti da cantieri edili di Bagheria e comuni limitrofi. In soli due mesi di monitoraggio sono stati documentati almeno 280 scarichi di sfabbricidi, con una media di sette al giorno. Complessivamente, sono state smaltite illegalmente circa 1.400 tonnellate di materiale inerte.

Guadagni illeciti e danni ambientali

L’impresa richiedeva dai 70 ai 100 euro per ogni carico smaltito, realizzando un guadagno mensile di circa 15.000 euro. Questo sistema ha permesso all’impresa non solo di abbattere i costi di smaltimento, ma anche di ottenere guadagni illeciti e di consentire agli imprenditori che si rivolgevano ad essa di aumentare i propri profitti e di pagare meno tasse, grazie all’assenza di tracciabilità dei rifiuti smaltiti illegalmente.

Terreni agricoli trasformati in discariche

Le indagini hanno rivelato che gli indagati trasformavano deliberatamente i terreni agricoli di loro proprietà in discariche abusive. L’attività di interramento dei rifiuti avveniva tramite camion e pale meccaniche, con la realizzazione di strade interne per facilitare il traffico dei mezzi pesanti. I terreni, adibiti a uliveti e piantumati con altri alberi, mascheravano in realtà rifiuti occultati con terra vegetale. Particolarmente preoccupanti sono stati gli episodi di distruzione dei rifiuti tramite incendi. L’attività dell’impresa risultava completamente abusiva, priva di autorizzazioni, e non iscritta al catasto dei rifiuti. Inoltre, l’area operativa era sottoposta a vincolo paesaggistico e sismico, e interessata da uno stato di dissesto, ma ciò non ha fermato l’attività illecita.

Misure cautelari e sequestri

L’operazione ha portato all’esecuzione di:

  • 2 ordinanze di arresti domiciliari per i responsabili della ditta;
  • 3 obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria per gli autisti dei mezzi pesanti e dipendenti dell’impresa;
  • il sequestro preventivo di circa 10.000 mq di terreno, 7 autocarri e 2 mini escavatori.

Legami con la criminalità organizzata

I terreni e i mezzi pesanti erano già sotto sequestro patrimoniale dal dicembre 2022, poiché riconducibili a Nicolò Testa, un noto affiliato mafioso deceduto nel novembre scorso. Le indagini patrimoniali coordinate dalla Procura della Repubblica hanno dimostrato che i beni nella disponibilità di Testa e dei suoi eredi erano frutto di attività illecite. Il Tribunale di Palermo ha quindi emesso un provvedimento di confisca eseguito stamattina dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, riguardante beni per un valore stimato di circa 800.000 euro, tra cui un’impresa edile e tre appezzamenti di terreno.

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