Dalle prime ore di questa mattina, oltre 140 finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania sono impegnati in una vasta operazione che sta le province di Catania, Siracusa, Ragusa, Enna, Palermo, Milano, Brescia, Roma e Pesaro. L’azione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catania, ha portato all’esecuzione di due ordinanze nei confronti di 33 indagati. Il gip del Tribunale di Catania ha disposto misure cautelari personali per 16 delle persone coinvolte, accusate di aver orchestrato un sofisticato sistema di frode fiscale su scala nazionale. La frode è stata realizzata abusando dei vantaggi normativi in tema di “distacco di personale” previsti per i contratti di “rete tra imprese”, con una regia centralizzata a Catania.
I reati contestati a vario titolo includono: associazione a delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti, infedele dichiarazione dei redditi, dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento di ritenute previdenziali e di IVA, autoriciclaggio e riciclaggio di denaro di origine illecita.L’operazione, frutto di mesi di indagini approfondite, ha permesso di smantellare una rete criminale che sfruttava in maniera illecita le normative sul distacco di personale, creando un sistema complesso di false fatturazioni e dichiarazioni infedeli. Le autorità continuano a indagare per determinare l’ampiezza e le ramificazioni di questa frode, che ha sottratto ingenti risorse alle casse dello Stato. Le misure cautelari adottate nei confronti degli indagati includono arresti domiciliari, obblighi di firma e sequestri preventivi di beni per un valore complessivo ancora da quantificare.