venerdì, 31 Ottobre 2025
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Anche il primo cittadino di Terrasini Giosuè Maniaci è indagato, ma per un sub appalto slegato dalle vicende di mafia

Mafia, droga, pizzo e scommesse, 36 indagati a Palermo, Terrasini e Carini

La Procura di Palermo ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a trentasei persone, tra cui esponenti legati al mandamento di San Lorenzo e il sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci. L’inchiesta, condotta dai pubblici ministeri Giovanni Antoci e Giacomo Brandini, riguarda presunti reati di mafia, traffico di droga, scommesse clandestine ed estorsioni, mentre per il primo cittadino la contestazione riguarda presunte irregolarità amministrative nella gestione di un sub appalto per i lavori di riqualificazione del lungomare cittadino.

Maniaci ha voluto chiarire sui social la sua posizione: «Cari amici e concittadini, come sapete nei giorni scorsi mi è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini riguardo a presunte irregolarità amministrative per la gestione del sub appalto della riqualificazione del lungomare. Una vicenda che sono convinto riusciremo a chiarire documentalmente ma che soprattutto non ha nulla a che fare con i reati di mafia, traffico di droga e scommesse contestati ad altri soggetti. Tutti fenomeni da sempre contrastati nel nostro territorio con atti e misure concrete».

Secondo quanto emerge dall’avviso della Procura, Maniaci sarebbe accusato di aver favorito il contatto tra due imprenditori per un sub appalto da 149 mila euro «senza l’autorizzazione dell’Autorità competente», sollecitando e agevolando la conclusione e l’esecuzione dell’accordo. Una vicenda che è saltata fuori proprio nell’ambito delle indagini sugli altri indagati, tra cui figurano presunti boss di Carini e Terrasini, ritenuti responsabili della gestione degli affari della droga e del settore delle scommesse clandestine.

I nomi degli indagati per mafia, estorsioni, scommesse clandestine e traffico di droga

Giuseppe Lo Duca, 52 anni (associazione mafiosa e associazione finalizzata al traffico di droga), Giuseppe Passalacqua, 55 anni (associazione finalizzata al traffico di droga), Salvatore Prano, 58 anni (mafia), Mirko Lo Iacono, 28 anni (estorsione), Giuseppe Basile, 29 anni (estorsione), Stefano Randazzo, 26 anni (estorsione), Andrea Giambanco, 59 anni (associazione finalizzata al traffico di droga), Alfonso Zinna, 27 anni (associazione finalizzata al traffico di droga). Giuseppe Cosenza 50 anni (associazione finalizzata al traffico di droga), Vito Cardinale, 42 anni (associazione finalizzata al traffico di droga), Giuseppe Caruso, 49 anni (associazione finalizzata al traffico di droga), Alessio Steri, 37 anni (associazione finalizzata al traffico di droga), Guido Massaro, 32 anni (associazione finalizzata al traffico di droga), Gianfilippo Libonati, 46 anni (associazione finalizzata al traffico di droga”, Vincenza Dragotto, 43 anni (associazione finalizzata al traffico di droga), Vincenzo Guccione, 22 anni (associazione finalizzata al traffico di droga), Mirko Bevilacqua, 24 anni (associazione finalizzata al traffico di droga); Angelo Barone, 40 anni (mafia e scommesse clandestine), Roberto Barone, 59 anni (mafia), Luca Lentini, 40 anni (mafia), Salvatore Cataldo, 75 anni (mafia), Umberto Ferrigno, 68 anni (mafia), Giuseppe Stanzione, 67 anni (mafia), Giovanni Romano, 38 anni (mafia), Giuseppe Pisciotta, 37 anni (mafia), Emanuele Bommarito, 44 anni (Mafia), Alfonso D’Anna, 68 anni (mafia), Salvatore D’Anna 64 anni (mafia), Davide Minore, 43 anni (mafia), Giuseppe Valgellini, 46 anni (mafia), Salvatore Minore, 40 anni, Benedetto Bacchi, 52 anni (estorsione e lesioni), Gioacchino Riella, 53 anni (estorsione).

Salvatore Trentacoste, 52 anni, Antonino Zitelli, 65 anni, e Giosuè Maniaci sono indagati per la concessione irregolare di un sub appalto

Maniaci ha ribadito fiducia nella magistratura e nell’azione della propria amministrazione: «Con la serenità di chi ha piena fiducia nel lavoro della magistratura e ringraziando gli avvocati, i miei assessori e consiglieri, le associazioni e i cittadini, continuiamo a lavorare per la Terrasini che amiamo e che ci siamo tanto impegnati a migliorare in questi anni».

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