lunedì, 28 Aprile 2025

A perdere la vita Salvatore Turdo, 23 anni, Massimo Pirozzo, 25, e Andrea Miceli, 26

L’inferno a Monreale: la cronaca di una strage che cerca un perché

Perché. In tanti se lo chiedono in queste ore. Ma una mente sana non sa e non può darsi una spiegazione. Come si possa uccidere in quel modo, sparando fra la gente, tra adulti, ragazzi, neonati in carrozzina e bambini. Per vendicare chissà che, chissà cosa. Forse una parola di troppo, forse un cazzotto preso, forse niente. Magari solo per delinquere o per fare del male.

Le tensioni sono iniziate intorno a mezzanotte a Monreale. Alcuni giovani del posto stavano bevendo un Gin Tonic al solito pub del paese. Ad un certo punto, in via Benedetto D’Acquisto, nei pressi del Pub 365, è arrivato il commando. Giravano attorno a dei ciclomotori. Probabilmente volevano rubarli. Ne è nata una discussione, poi una rissa. Sono volati tavolini e sedie, tra le urla dei passanti.

Sembrava tutto finito, gli aggressori erano andati via. Ma sono tornati e si sono messi a perlustrare la zona per trovare Salvatore Turdo, 23 anni, Massimo Pirozzo, 25, e Andrea Miceli, 26. Quest’ultimo ha capito che la situazione si faceva seria e ha accompagnato la fidanzata in auto. Le ha detto di non muoversi dall’abitacolo ed è andato in aiuto dell’amico Massimo e del cugino Salvo. Di fatto, le ha salvato la vita.

Non sapeva che arrivato in piazza c’era un proiettile ad attenderlo. Il commando è tornato con tre pistole. Due vere, una terza giocattolo. Dopo aver colpito Turdo e Pirozzo, ha fatto fuoco contro Miceli. I primi due sono morti sul colpo, il terzo all’alba in ospedale. Un proiettile vagante ha colpito un 33enne alla gamba. Con lui c’erano la moglie e un bimbo in passeggino. Lui si salverà. Non è in pericolo di vita nemmeno un 16enne, ma è miracolato. Lo sparo lo ha colpito alla testa a meno di due centimetri dal cervello.

I colpi esplosi, quelli trovati a terra, sono una ventina. Volevano fare una carneficina e ci sono riusciti. Tre morti sulla coscienza, per una lite. Dopo aver fatto una strage, hanno tentato di fuggire con gli scooter per via Vescovado, la strada che porta al parcheggio. Uno di loro è stato bloccato. Gli altri erano ben visibili dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza a cui si sono aggiunte le testimonianze di decine di persone. Si tratta di un commando di almeno dieci giovani, abitanti nei quartieri Zen e Borgo Nuovo. In queste ore i carabinieri li stanno mettendo sotto torchio per capire chi di loro ha premuto il grilletto.

Intanto a Monreale si è fermato tutto. Il primo maggio sarebbero iniziati i festeggiamenti del SS Crocifisso, ma il sindaco Arcidiacono ha annullato l’evento. I tre giovani uccisi facevano parte della confraternita del SS. Avrebbero portato a spalla la vara. Ma sono rimasti vittime di una società malata, in cui è diventato pericoloso perfino uscire il sabato sera con gli amici e le fidanzate, per ridere, scherzare e sorseggiare un gin tonic.

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