giovedì, 6 Novembre 2025
Il Quotidiano di Palermo - Testata telematica registrata al Tribunale di Palermo n.7/2025 Direttore responsabile: Michele Sardo

L’allarme riguarda in particolare il settore delle costruzioni, impiantistica e produzioni

Legge Bilancio 2026, CNA Trapani: “Articolo 26 mette a rischio investimenti e agevolazioni imprese”

CNA Trapani esprime forte preoccupazione per gli effetti che deriverebbero dall’applicazione della misura- articolo 26- contenuta nel disegno di legge di Bilancio 2026 proposto dal Governo Meloni, la quale estende a tutti i soggetti il divieto di compensare i crediti d’imposta con i debiti previdenziali e contributivi.

A partire dal 1° luglio 2026, la compensazione sarà infatti consentita solo per i crediti d’imposta emergenti dalle dichiarazioni annuali, escludendo dunque i crediti maturati a seguito dell’acquisizione dei bonus edilizi e di altri incentivi.

La nuova norma colpirebbe e depotenzierebbe anche gli strumenti messi in campo per sostenere gli investimenti, come i crediti d’imposta ZES, Industria 4.0Transizione 5.0 e ricerca e sviluppo, e la cultura come il Tax credit cinema.

 “Una simile restrizione- dichiarano il Presidente e il Segretario di CNA Trapani, Giuseppe Orlando e Francesco Cicala- rischia di compromettere la pianificazione finanziaria di migliaia di imprese, determinando difficoltà nei versamenti contributivi, perdita di liquidità e un conseguente rallentamento degli investimenti, proprio in una fase in cui- una su tutte- la ZES Sicilia Occidentale rappresenta uno dei principali strumenti di rilancio del territorio”.

Cicala fa un passo indietro al 2023, ovvero a quando “il credito d’imposta Mezzogiorno era un’opportunità per tutte le imprese, anche per le micro e le piccole, non essendo previsto allora il minimo investimento di 200 mila euro introdotto poi dal governo Meloni con la ZES”.

“Già da allora- spiega manifestando grande consapevolezza delle difficoltà delle imprese- sono state escluse le piccole realtà produttive, quelle che rappresentano la spina dorsale del nostro sistema produttivo. Questa ulteriore restrizione rappresenterebbe una vera e propria mazzata per l’economia del Mezzogiorno”.

“Le imprese si sono fidate dello Stato- dicono con non poca amarezza i vertici di CNA Trapani- hanno investito e si sono indebitate confidando nella stabilità degli incentivi- ZES, Industria 4.0Transizione 5.0, Tax credit cinema ed altri- e nel credito d’imposta come garanzia di sostenibilità economica. Cambiare ora le regole in corsa significherebbe tradire la fiducia degli imprenditori e indebolire la capacità del Mezzogiorno di attrarre nuovi investimenti”.

L’allarme riguarda in particolare il settore delle costruzioni, impiantistica e produzioni, volano dell’economia locale.

“Auspichiamo, dunque, che  in sede di approvazione del disegno di legge, venga mantenuta l’attuale disciplina sulla compensazione dei crediti d’imposta, a tutela della stabilità economica e occupazionale delle imprese del territorio”.

La CNA nazionale, e le altre CNA territoriali, stanno sensibilizzando le istituzioni nazionali affinché la norma venga ritirata o modificata.

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