lunedì, 22 Settembre 2025
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Controlli anche nel settore della ristorazione

Lavoratori in nero nelle bancarelle e cantieri poco sicuri: blitz tra Monreale, Palermo e la provincia

Un controllo dietro l’altro, e un’irregolarità riscontrata in ciascun caso. È questo il bilancio delle attività ispettive condotte dai Carabinieri del Gruppo Tutela Lavoro di Palermo, affiancati dai militari delle Compagnie di Carini, Cefalù, Corleone, Monreale, Misilmeri e Petralia Sottana, che nei giorni scorsi hanno passato al setaccio il commercio ambulante di “moda da strada”, diversi cantieri edili e alcuni esercizi pubblici.

A Monreale, nella giornata del 18 settembre, i militari del N.I.L. di Palermo hanno ispezionato cinque bancarelle di abbigliamento e accessori, riscontrando in ciascuna di esse la presenza di un lavoratore impiegato in nero. Si trattava in tutti i casi di cittadini di origine cingalese, impegnati a sistemare la merce o a venderla ai passanti. Cinque le sospensioni dell’attività imprenditoriale adottate, quattro per lavoro nero e una anche per gravi violazioni in materia di sicurezza. La vicenda getta luce ancora una volta sul fenomeno dello sfruttamento della manodopera straniera, spesso costretta ad accettare impieghi faticosi e sottopagati per mantenere le proprie famiglie nel Paese d’origine.

L’azione di controllo non si è fermata alle bancarelle. I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Nucleo Operativo del Gruppo Tutela Lavoro hanno esteso le verifiche al settore edile, ispezionando quattro cantieri a Palermo, Corleone, Polizzi Generosa e Mezzojuso. Su otto imprese controllate, tutte sono risultate irregolari. Dei ventuno lavoratori identificati, sette erano in nero. Tre aziende sono state sospese per avere impiegato personale non regolare e per gravi carenze in materia di sicurezza. Le sanzioni amministrative comminate ammontano complessivamente a 48.400 euro, mentre le ammende hanno raggiunto la cifra di 40.660,53 euro.

Le violazioni riscontrate riguardavano soprattutto la mancata formazione e la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti, l’assenza di dispositivi di protezione individuale, la carenza di servizi igienici adeguati e la mancanza di addetti alle emergenze. In diversi casi i ponteggi erano privi delle protezioni necessarie, con rischi concreti di cadute dall’alto per le maestranze. I provvedimenti adottati hanno interrotto i lavori a rischio, impedendo che le irregolarità potessero trasformarsi in incidenti.

Le verifiche hanno toccato anche il settore della ristorazione e dei pubblici esercizi. Due ristoranti, uno a Gangi e uno a Cefalù, e un bar a Cinisi sono stati sottoposti a controlli che hanno portato alla contestazione di varie violazioni al testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. A Cefalù, in particolare, i militari hanno disposto la sospensione dell’attività per motivi di sicurezza e per l’impiego di un lavoratore estraneo alla pubblica amministrazione.

I controlli continueranno anche nei prossimi mesi, con l’obiettivo di contrastare il lavoro nero e garantire condizioni di maggiore tutela per i lavoratori.

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