Il sindaco Roberto Lagalla sceglie la via del dialogo e della distensione politica dopo le dure dichiarazioni dell’onorevole Saverio Romano, esponente di Noi Moderati, che nelle scorse ore aveva tracciato un bilancio impietoso dell’Amministrazione comunale, parlando apertamente di fallimento e chiedendo la costruzione di “un’alternativa credibile”.
Lagalla, in una nota inviata alla stampa, ha risposto con fermezza ma anche con un tono distensivo, ribadendo la sua apertura al confronto con tutte le forze della coalizione. “Mi sfuggono le motivazioni che hanno indotto l’onorevole Romano a rilasciare dichiarazioni spiacevoli”, ha affermato il sindaco, sottolineando come l’unico consigliere comunale di Noi Moderati – attualmente inserito nel Gruppo Misto – sia stato regolarmente invitato e abbia preso parte all’ultima riunione tra Giunta e gruppi consiliari di maggioranza. “In quell’occasione – ha aggiunto Lagalla – non ha manifestato posizioni diverse da quelle unanimemente assunte”.
Nonostante l’affondo di Romano, che ha accusato il primo cittadino di essere “dimentico e ingrato” e ha definito “un bluff” la tenuta della maggioranza, Lagalla ha preferito non alzare i toni, rilanciando invece il valore della collaborazione: “Nella consapevolezza della comune appartenenza di coalizione, non è mia intenzione sottrarmi ad ulteriori occasioni di dialogo con Noi Moderati, soprattutto rispetto a temi di comune interesse che possano contribuire alla crescita e allo sviluppo della città”.
Romano, dal canto suo, non aveva usato mezzi termini. “Il fallimento Lagalla è sotto gli occhi di tutti. Altro che riconferma, serve costruire un’alternativa credibile”, aveva dichiarato – Palermo non merita l’ultimo posto”. Parole dure, che segnano una frattura evidente, almeno sul piano politico, tra parte del centrodestra e l’Amministrazione comunale.
Il sindaco, però, sembra voler evitare una rottura definitiva, cercando di contenere le tensioni e mantenere saldo il fronte della coalizione. “Auspico che l’onorevole Romano tragga da questa comunicazione maggiori elementi di ragionevolezza – ha concluso Lagalla – comunque dichiarandomi, come sempre, al dialogo”.
