“Tomba di Falcone a dx”, tradotto per gli stranieri, in un inglese molto maccheronico “Tomb of Falcone Giovanni to right”. E’ la scritta apposta a penna sul pannello con le indicazioni turistiche all’ingresso della chiesa palermitana di San Domenico. A notarla oggi, durante la loro visita a Palermo per una manifestazione animalista contro le carrozze trainate dai cavalli, il deputato alla Camera Francesco Emilio Borrelli e l’attivista per i diritti degli animali Enrico Rizzi.
Una piazza lasciata spesso al degrado, in cui fanno bella mostra di sé erbacce che crescono sotto i marciapiedi, bottiglie di plastica e di vetro insieme a cartacce e altri rifiuti abbandonate per strada. E poi quella scritta sbiadita che non dà il giusto onore a chi non è solo un eroe palermitano ma mondiale. Se il turista non entra in chiesa o se non si documenta con le guide cittadine sul web non saprà mai che lì, dentro quella splendida chiesa di Palermo risalente al XIII secolo, seconda per bellezza solo alla cattedrale, ci sono i resti dell’amatissimo giudice Giovanni Falcone, oltre a quelli di Francesco Crispi, Rosolino Pilo, Pietro Novelli, Giovanni Meli e Giuseppe Pitrè.