sabato, 10 Maggio 2025

Non è ancora il tempo per tirare le somme

Il Palermo vince, il Barbera fischia: Vasić capro espiatorio di un obiettivo fallito

Il Palermo ha battuto il Frosinone 2-0. Una vittoria limpida, firmata da Brunori con una doppietta da capitano vero. Una vittoria che garantisce l’accesso matematico ai playoff, consolazione minima centrata con grande fatica. Ma nonostante i tre punti, a colpire — forse più del risultato — è stato l’episodio che ha riguardato Aljoša Vasić nei minuti finali della partita.

L’applauso sarcastico che ha accompagnato il suo ingresso in campo ha avuto l’amaro sapore della contestazione, ma ha colpito nel punto sbagliato. L’intenzione di una parte del pubblico era probabilmente quella di mandare un messaggio chiaro al tecnico Dionisi e, indirettamente, alla società. Ma il risultato è stato controproducente, persino ingiusto. Perché a finire nel mirino è stato un ragazzo di 23 anni, acerbo e probabilmente disorientato da una stagione difficile, costellata da cambi di ruolo, tanta panchina e responsabilità non sempre adatte al suo percorso di crescita.

Vasić non è il simbolo di un fallimento tecnico, è al massimo una delle tante vittime di una gestione caotica. Fargli pagare le scelte dell’allenatore e della società è scorretto. E offre un facile alibi a chi, come Dionisi e Osti, ha tutto l’interesse a spostare l’attenzione su un episodio marginale rispetto a una stagione che non ha rispettato le aspettative.

Una contestazione dei tifosi è legittima. Il Palermo, costruito per la promozione diretta, ha faticato per entrare nei playoff. Le scelte dirigenziali sono spesso sembrate scollegate dalla realtà, e la guida Dionisi ha portato a risultati modesti. Ma fischiare i propri giocatori — specialmente durante la partita — non aiuta nessuno. Non aiuta chi scende in campo, non rafforza la critica, non favorisce nemmeno la tanto invocata svolta.

Il Palermo ha ancora una gara, l’ultima della stagione regolare, in casa contro la Carrarese. E poi inizieranno i playoff, una corsa ad handicap, ma comunque una possibilità. Piccola, forse remota, ma reale. La squadra ha bisogno di unità, di sostegno, almeno per 90 minuti. Poi verrà il tempo del bilancio, delle critiche, anche dure, anche pubbliche. Ma dentro lo stadio, finché c’è speranza, sarebbe giusto sostenere chi indossa la maglia rosanero.

Chi prende in giro Vasić ha sbagliato bersaglio. Chi ha applaudito con sarcasmo ha dimenticato che un giocatore giovane, impiegato poco e spesso fuori ruolo, non può caricarsi sulle spalle le colpe di un’intera stagione. Se c’è una responsabilità, è più in alto. E da lì si deve ripartire. O forse è meglio dire, da loro non si deve ripartire. Ma non è ancora tempo per tirare le somme.

Vasic contestazione barbera
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Palermo

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