I giovani di oggi sono lontani dalla politica, perché sanno di immettersi in un lager di imbrogli. Sanno che cosa li aspetta. Eppure, la politica è la forza maggiore trainante per un popolo. Coinvolge tutta la vita, realizza progetti di coraggio, apre prospettive nuovi. Ritorniamo ad Aldo Moro, ritorniamo ad Einaudi, ritorniamo a Giorgio La Pira, ritorniamo a don Lorenzo Milani e ci
ritroveremo a costruire città a misura d’uomo.
La politica è, e deve essere, un impegno senza denaro, senza interessi, senza speculazioni. Il bene della propria città elabora in noi finalità mai scoperte, scopi mai uditi, architetture mai disegnate. Si costruiscono case, strade, giardini, parchi comuni che aprono respiri a misura d’uomo. Ci vogliono degli esempi, l’esempio è la propria vita. Donare se stessi agli altri è il dono più forte a cui un giovane può aspirare. Anche se ci vuole molto tempo a smantellare il cemento spirituale che gli altri ci hanno addossato.
Bisogna scrollarsi di dosso piombi di pensieri, matasse di imbrogli, cumuli di aghi, giochi di potere che allettano. Qui è la forza dei veri giovani. Smantellare spiritualmente il colosso titanico che noi adulti abbiamo ideato.