È morto Matteo Messina Denaro, l’ultimo boss della mafia stragista

Il boss era in coma irreversibile e i medici da qualche giorno avevano sospeso l'alimentazione

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Matteo Messina Denaro è morto. Si trova presso l’ospedale dell’Aquila, dove era stato ricoverato nel reparto detenuti. Le sue condizioni si erano aggravate il 21 settembre a seguito di un serio sanguinamento e un collasso con parametri vitali compromessi.

Il 61enne aveva espresso nel suo testamento biologico la volontà di non essere sottoposto all’accanimento terapeutico con l’uso di macchine per prolungare la vita. Di conseguenza, era stato sottoposto alla terapia del dolore con l’interruzione della chemioterapia.

Durante la sua permanenza in ospedale, la nipote e legale Lorenza Guttadauro e la giovane figlia Lorenza sono rimaste a vegliarlo in ospedale, ma non al capezzale perché il boss era al 41bis e non poteva vedere nessuno. La figlia Lorenza è stata riconosciuta solo recentemente dal padre che l’aveva incontrata per la prima volta nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila nel mese di aprile.

Matteo Messina Denaro era stato rinchiuso in regime di 41 bis nell’istituto di pena del capoluogo regionale il 17 gennaio scorso, subito dopo il suo arresto a Palermo. Aveva trascorso un periodo all’ospedale San Salvatore dell’Aquila a partire dall’8 agosto a causa di un intervento chirurgico per un’occlusione intestinale. Dopo un periodo in Rianimazione, era stato trasferito nella cella del reparto per detenuti sotto stretta sorveglianza delle forze dell’ordine, sia all’interno che all’esterno della struttura sanitaria.

Nelle ultime settimane, il suo stato di salute si era deteriorato ulteriormente, portando medici e autorità a decidere di mantenerlo in ospedale.