lunedì, 28 Aprile 2025

Annullati i festeggiamenti per u Patruzzu Amuruso

Da Basile alla strage di sabato: a Monreale ancora sangue e terrore nei giorni del Ss Crocifisso

Era il 4 maggio 1980 quando a Monreale, nel cuore della festa del Santissimo Crocifisso, il capitano dei carabinieri Emanuele Basile veniva assassinato a sangue freddo, davanti alla moglie e alla figlioletta. Un colpo vigliacco, esploso alle spalle. Un giorno che avrebbe dovuto essere di luce e speranza divenne simbolo di barbarie mafiosa.

Oggi, a distanza di quarantacinque anni, Monreale torna a essere teatro di violenza proprio nei giorni della sua festa più sentita. Non più il fuoco mafioso, ma il piombo della follia giovanile: una rissa degenerata in sparatoria, tre ragazzi uccisi, altri feriti, la folla in fuga davanti al bar 365, a due passi dal Duomo.

Anche questa volta un volto emerge dalle indagini: quello di Salvatore Calvaruso, 19 anni, ora rinchiuso in carcere per il rischio concreto di fuga. A tradirlo, stavolta, non sono i pentiti o i grandi collaboratori di giustizia, ma un dettaglio: un paio di occhiali caduti durante la rissa, ritrovati e riconosciuti. E la testimonianza di chi gli aveva prestato lo scooter. Come quarantacinque anni fa, il sangue sporca una celebrazione che dovrebbe unire.

Il sindaco del comune palermitano ha proclamato il lutto cittadino fino al giorno dei funerali e ha annullato i festeggiamenti per “U Patruzzu amurusu“. Si farà solo la processione. Un corteo che servirà a pregare per i giovani uccisi e a riflettere.

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