Centri di formazione chiedono tavolo di crisi: “Stipendi a rischio”

I capitoli di spesa del Bilancio della Regione Siciliana, in particolare quelli relativi ai fondi destinati al settore della Formazione Professionale sono ancora bloccati a causa delle mancate procedure di riaccertamento

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In una lettera firmata dai centri di formazione più rappresentativi, si chiede alla presidenza della Regione Siciliana e agli assessorati di competenza, il tavolo di crisi.

“Apprendiamo a mezzo stampa – scrivono i centri di formazione siciliani – che i capitoli di spesa del Bilancio della Regione Siciliana, in particolare quelli relativi ai fondi destinati al settore della Formazione Professionale sono ancora bloccati a causa delle mancate procedure di riaccertamento. Una paralisi finanziaria che vede dallo scorso dicembre ad oggi, le casse regionali ancora chiuse, nonostante quest’anno la legge di Stabilità sia stata approvata entro l’esercizio. Il perdurare di questa grave mancanza di liquidità – continua la lettera – non consente più agli Enti di onorare gli stipendi alle migliaia di lavoratori, né tantomeno di sostenere i costi di gestione”.

Mancata rendicontazione

“Alla crisi finanziaria dettata dalle problematiche di bilancio – prosegue la lettera – si aggiunge la mancata rendicontazione di centinaia di corsi e misure di politica attiva del lavoro conclusi, in taluni casi anche da diversi anni, nonché la mancata decretazione di nuove attività già avviate da diversi mesi sotto la propria responsabilità dai Centri di Formazione Professionale. Si segnala, inoltre, che ad oggi non sono state avviate nessuna attività formativa obbligatoria del programma GOL, con gravi ricadute sociali per gli ex percettori di reddito. Una congiuntura insostenibile, che ad esempio vede gli Enti impegnati ad anticipare risorse per intere annualità come nel caso dei primi anni dell’obbligo scolastico che volgono al termine senza aver ricevuto nemmeno il primo acconto.
Tutto ciò condito da un’aggravante, quella di subire tagli e decurtazioni insostenibili e non conducenti alla buona riuscita dei percorsi formativi. In ragione di quanto sopra ed al fine di scongiurare un preoccupante contenzioso giudiziario – concludono i centri di formazione – si chiede urgente attivazione di un Tavolo di crisi”.