Anche per il 2025 è confermata la social card “Dedicata a te”, il contributo da 500 euro destinato alle famiglie italiane con un reddito basso. Conosciuta anche come “bonus spesa”, la misura è stata inserita nella legge di Bilancio e rappresenta una forma di sostegno per aiutare i nuclei familiari a sostenere le spese essenziali, dalla spesa alimentare al carburante, fino agli abbonamenti per il trasporto pubblico.
Tuttavia, rispetto agli anni precedenti, i tempi per l’attuazione del provvedimento sembrano destinati a slittare. Nel 2024 il decreto era arrivato a giugno e le carte erano state distribuite a partire da settembre. Quest’anno, invece, bisognerà attendere ancora: il decreto attuativo non è stato ancora pubblicato, il che fa presumere un ritardo nei tempi di erogazione.
La carta, gestita da Poste Italiane, consiste in una tessera elettronica prepagata del valore di 500 euro, ricaricata direttamente per i beneficiari. Lo strumento potrà essere utilizzato per acquistare generi alimentari presso supermercati e negozi convenzionati, per fare rifornimento di carburante e anche per acquistare abbonamenti al trasporto pubblico locale.
A poter beneficiare della social card saranno le famiglie con un Isee aggiornato non superiore a 15mila euro. Per ottenere la carta non è necessario presentare domanda: l’assegnazione avviene in automatico, grazie a una sinergia tra Inps, Comuni e Poste Italiane, che procedono con le verifiche sui requisiti e inviano le comunicazioni direttamente agli aventi diritto. Il Comune di residenza informerà i cittadini selezionati, indicando le modalità di ritiro della carta presso gli sportelli di Poste Italiane.
Un ulteriore criterio di priorità riguarda la composizione del nucleo familiare: precedenza sarà data alle famiglie con almeno tre componenti, di cui uno minorenne. Chi ha già ricevuto la carta in passato potrà continuare a utilizzarla, non appena sarà ricaricata.
Per non perdere il diritto alla carta, è fondamentale aggiornare l’Isee per l’anno in corso. L’operazione può essere effettuata tramite il portale Inps oppure rivolgendosi a un Caf. Restano esclusi dal beneficio i cittadini che già percepiscono altri strumenti di sostegno pubblico, come il Reddito di Cittadinanza, Reddito di Inclusione, NASPI, DIS-COLL, CIG e altre forme di integrazione salariale