Da diversi anni si discute della riqualificazione del mercato di Ballarò, a seguito del via libera dato dalla Regione al finanziamento del progetto presentato da Iacp e Sos Ballarò per il rilancio del quartiere. Dal sito del Comune si leggeva di una struttura coperta “che richiamasse l’ex capannone Liberty disegnato dall’architetto Basile che era presente su piazza del Carmine fino agli anni ’70 del secolo scorso, il quale era adibito ad antico mercato del pesce di Ballarò”. La costruzione, di fatto, avrebbe ridato “lustro alla piazza, incrementando la ripresa economica del mercato”.
Intenti a cui, però, sono seguiti ben pochi fatti. Sembra che tutto si sia arenato a causa di un cavillo formale, di un avverbio, «prioritariamente», inserito nel vecchio regolamento, che violerebbe le regole sulla concorrenza e che ha determinato una situazione amministrativo-regolamentare confusa, che ha bloccato i lavori.
Ma nessun ritardo nei lavori può giustificare lo stato di abbandono del capannone che è stato ufficialmente consegnato dall’Istituto Autonomo Case Popolari (che ha realizzato la struttura) al Comune di Palermo nel giugno del 2021.
Le foto mostrano un degrado inaccettabile, visto che la struttura é diventata, oltre che luogo di spaccio, una vera e propria discarica a cielo aperto di rifiuti di ogni genere, con grave pericolo igienico-sanitario per chi nella zona ci vive e ci lavora.