Gli ispettori dell’Inps hanno messo a nudo una serie di illegalità nelle case di riposo della Sicilia, portando alla luce una rete intricata di lavoro nero, evasione contributiva, violazioni contrattuali e sanitarie, e rapporti di lavoro fittizi.
Durante una campagna straordinaria di ispezioni, sette strutture a Palermo e provincia sono state esaminate, rivelando irregolarità diffuse. In totale, 15 lavoratori operavano nell’ombra, privi di regolare contratto e contributi, di cui 5 erano anche percettori del Reddito di Cittadinanza. Ancora più sconcertante, due lavoratori risultavano addirittura inesistenti. Un’evasione totale di 280 mila euro e 120 mila euro di sanzioni.
36 le strutture ispezionate nell’Isola, grazie al lavoro coordinato dei carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro e i Nas, la guardia di finanza e i servizi ispettivi delle Asp.
Tra le violazioni più gravi, spiccano i circa 100 lavoratori in nero individuati dagli ispettori, di cui 8 beneficiari del reddito di cittadinanza. Questi lavoratori sono stati soggetti a sanzioni severe, con la revoca delle prestazioni e denunce all’Autorità giudiziaria.
Le irregolarità orarie e contrattuali hanno causato un addebito di circa 2 milioni di euro di contributi non versati all’Inps e 900 mila euro di sanzioni. Pratiche come l’impiego di personale a tempo parziale al posto del tempo pieno, straordinari non retribuiti e turni oltre i limiti di legge sono emerse come consuetudini dannose, danneggiando i lavoratori e sottraendo risorse al sistema previdenziale. Inoltre, sono stati scoperti 18 rapporti di lavoro fittizi, concepiti per ottenere indebitamente prestazioni Inps.