La seduta del consiglio comunale di Palermo si è trasformata stamani in una giungla. Al culmine di una accesa discussione il capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Milazzo, ha mostrato doti atletiche non indifferenti saltando prima su un tavolo e poi sulla cattedra della presidenza, presieduta dal vicepresidente Giuseppe Mancuso.
“Quanto accaduto oggi nell’aula consiliare è frutto di una gestione anomala del Consiglio comunale – scrive in una nota Milazzo – dove sono state disattese le norme regolamentari e le decisioni assunte dalla conferenza dei capigruppo in ordine alle scadenze da rispettare nell’interesse esclusivo della città. Si è chiamato l’appello – spiega il consigliere – che ha visto mancante il numero legale necessario ad aprire la seduta che quindi è stata dichiarata chiusa per mancanza dello stesso. Sopraggiunto il presidente Mancuso, si è proceduto tardivamente a effettuare due ulteriori appelli nonostante la seduta fosse già chiusa, in palese violazione di norme e regolamenti. A quel punto ho chiesto di potere intervenire per un richiamo al regolamento stesso nonché alla legge vigente e il presidente si è rifiutato di concedermi il diritto di parola, calpestando anche le mie prerogative. Ed è per questo che – continua Milazzo – provocatoriamente ho calpestato un tavolino. La città non può attendere – prosegue ancora il capogruppo di Fratelli d’Italia – ed è inammissibile che il Consiglio comunale non venga aperto per mancanza di numero legale. Siamo alla fine dell’esercizio finanziario e come gruppo consiliare pretendiamo che il presidente del Consiglio si faccia carico di garantire un corretto funzionamento dell’organo che presiede, garantendo ai consiglieri di poter esitare tutte le delibere in scadenza, convocando, se necessario ogni giorno fino al 31 dicembre. Poca cosa salire su un tavolo – conclude Milazzo – quando si salta e si calpestano leggi regolamenti legalità e impegni con la città”.