Corini ha una città contro. Gli ultimi risultati negativi che hanno portato 5 punti in 7 partite hanno fatto passare il Palermo dalle stelle alle stalle. I rosa sono in caduta libera, attualmente all’ottavo posto, lontani dall’obiettivo dichiarato ad inizio stagione (la promozione) e la prossima sfida di domani al Tardini, contro la corazzata Parma, diventa un Everest da scalare. Solo una vittoria o tutt’al più un pareggio ottenuto con una buona prestazione possono mitigare la situazione ambientale che si fa sempre più rumorosa in città.
In tanti vogliono l’esonero di Eugenio Corini, ma la proprietà ha finora resistito al mugugno popolare. Lo strano silenzio del City ha probabilmente una spiegazione: è palese che non sia solo il tecnico rosanero il problema di questa squadra. Un organico che probabilmente alla vigilia dell’inizio del campionato è stato sopravvalutato e che probabilmente fuori dal campo è meno unito di quel che trapela dalla conferenze dello stesso Corini. Ora come ora, oltre al tecnico, andrebbero forse esonerati più della metà dei giocatori della rosa e chi ha costruito la squadra in estate. È presumibile che ció avvenga a fine stagione, ad obiettivo realmente fallito. Anche se il calcio in Italia, vissuto troppo spesso con passione e impeto, ci ha insegnato che a volte cambiando il manico la fiamma prende consistenza. Baldini docet. Non è detto che alla fine il City non si convinca ad effettuare l’esperimento esonero. Anche perché l’organico non sarà da prima della classe ma è di tutto rispetto. Allentare la pressione che stanno subendo tecnico e squadra, che è palpabile e non produce nulla di buono, sarebbe un atto doloroso ma forse un atto dovuto.
L’augurio è che la squadra vinca e convinca a Parma e che possa riprendere il cammino positivo, seppur senza un gran gioco, di inizio stagione. Il tempo c’è, ma al momento mancano gambe e testa. Ritrovarle, soprattutto per salvare e Corini e per rasserenare i tifosi, sarebbe il miglior regalo per tutti.