Servizi pubblici essenziali, parte da Palermo la sfida per le utilities del Sud Italia

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Una rete che unisca e metta in connessione le aziende di servizi pubblici essenziali del Sud Italia. Un network, una vera e propria alleanza in cui mettere a sistema e valorizzare competenze, buone pratiche, risorse e conoscenze, anche nei confronti delle istituzioni, incentivando aggregazione e partenariato tra soggetti industriali e favorendo, nel contempo, la rappresentanza e la crescita dei territori interessati, promuovendo l’efficace utilizzo dei fondi disponibili, specialmente nei settori dell’energia e del ciclo delle acque, ma anche individuando azioni e percorsi per colmare il “service divide” con il nord del Paese.

Palermo rilancia la sfida per valorizzare il ruolo delle aziende di servizi pubblici essenziali del Sud, con la creazione di un network di imprese che siano a tutti gli effetti portatrici di innovazione e, quindi, protagoniste della transizione ecologica ed indispensabile strumento di crescita per i territori delle regioni meridionali.

I temi sono stati affrontati nella giornata di approfondimento promossa a Palermo da Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) e organizzata congiuntamente alle aziende associate Amg Energia (distribuzione gas, energia, pubblica illuminazione) e Amap (servizio idrico) con la partecipazione delle più rappresentative utilities del Sud Italia.

Il dibattito ha preceduto, infatti, i lavori della Commissione Sud, l’organismo interno alla Federazione di cui fanno parte una trentina fra le più rappresentative aziende di pubblici servizi del Mezzogiorno, che per la prima volta si è riunito a Palermo e che sta portando avanti il progetto della creazione della “rete” fra utilities del Sud con l’obiettivo di promuovere sinergie, condividere i patrimoni di competenze e conoscenze, lavorare alla semplificazione degli iter autorizzativi per la realizzazione di progetti innovativi per il rilancio dei settori energia, acqua e ambiente in profonda evoluzione e strategici.

Ad avviare il confronto è stato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla: “Le aziende di servizi assumono una valenza particolare e oggi più che mai devono essere sottoposte ai principi fondamentali della competitività del mercato e della qualità – ha dichiarato –. Chi si affida ancora a vecchi concetti del tutto pubblicistici e privi di ogni tipo di controllo, sbaglia dimensione o sbaglia tempo. A Palermo dopo aver messo a posto i conti, dobbiamo dare risposte ai cittadini, lavorando alla trasformazione delle partecipate pubbliche in aziende che abbiano chiara evidenza dei risultati, chiedendo piani industriali da sottoporre a due diligence e fornendo contratti di servizio in cui sia fondamentale l’interagibilità e l’interoperabilità. Utilitalia assieme ai tecnici di settore oggi sta ponendo il tema di migliorare i servizi alle città. Non possiamo avere una città non pulita, non illuminata, che si allaga quando piove. L’amministrazione comunale sta cercando di mettere uno dopo l’altro i mattoni della ricostruzione, che non è facile ma è l’unica strada affinché la città recuperi prospettiva e dimensione europea”.

“Avvertiamo la responsabilità di amministrare aziende che determinano la qualità della vita dei cittadini – ha detto l’amministratore unico di AMAP, Alessandro Di MartinoL’Amap in questi ultimi anni ha saputo affrontare la sfida di allargare il suo bacino di utenza ai comuni della provincia di Palermo garantendo la migliore qualità del servizio idrico integrato. Ciò grazie alla sua capacità di gestione e alla oculatezza di investimenti mirati a migliorare le infrastrutture senza gravare sui costi del servizio. Oggi la nuova sfida si gioca sul versante dello smaltimento delle acque reflue, della eco-sostenibilità e della tutela ambientale”.

Del resto i dati del “Rapporto Sud”, il report dei servizi pubblici locali del Mezzogiorno che Utilitalia in collaborazione con Svimez redige annualmente, sono chiari: la dimensione economica delle utilities meridionali è quantificabile nel 3,2% del Pil del Mezzogiorno che si amplifica se si considerano le ventimila imprese al Sud specializzate nella filiera strategica “energia e ambiente” che realizzano un valore aggiunto di 17 miliardi di euro, mentre le risorse del PNRR destinate alle utilities (6,7 miliardi di euro) dovrebbero attivare un ammontare della produzione di oltre 10,8 miliardi di euro.

Tra i relatori si sono alternati, fra gli altri, gli assessori regionali Andrea Messina (Enti locali) ed Edmondo Tamajo (Attività produttive), il rettore dell’Università di Palermo Massimo Midiri, il presidente dell’ordine degli ingegneri Vincenzo Di Dio, il presidente dell’ordine dei dottori commercialisti Nicolò La Barbera e Valentina Li Mandri, consigliere dell’ordine degli avvocati.