Diciamoci la verità: un Palermo avanti di un uomo per più di settanta minuti avrebbe potuto e dovuto fare di più. Ma tre punti, la porta inviolata e la terza vittoria di fila (quarta consecutiva in trasferta) sono un bottino più che accettabile per una squadra che vuole stare sempre entro il quarto/quinto posto.
In avvio il Palermo anti-Modena si presenta con il solito bunker difensivo (Pigliacelli, Mateju, Lucioni, Ceccaroni, Lund), i “Calypso Boys” (Gomes e Coulibaly) a centrocampo (con Henderson a giostrare dietro Brunori) e Di Francesco ed Insigne a supporto proprio del “9” rosanero.
Iniziativa al Modena che altro non fa che collezionare corner ed un’occasione enorme con Magnino ipnotizzato, però, da Pigliacelli. Sarà l’area modenese ma nelle ripartenze il Palermo ha in Di Francesco, Insigne e Brunori delle vere e proprie Ferrari. Come al 9° quando Insigne ruba palla sulla trequarti e la dà in mezzo; velo di Henderson e bomba di Brunori che colpisce la traversa. O come quando, al 22°, Brunori lancia Di Francesco nello spazio, il 17 ha tutta la Pianura Padana davanti a sè ma viene atterrato da Oukhadda: rosso inevitabile che obbliga Bianco ad un primo cambio (fuori Bonfanti, dentro Cotali). Da questo momento i rosanero dovrebbero prendere il comando del gioco ma a parte uno sfiancante possesso palla c’è ben poco da segnalare.
Al 34° una pennellata di Lund innesca una sagra della briscola in cinque nell’area modenese con Insigne e Coulibaly che sfornano solo lisci. C’è tempo per i carichi. Al 39° ancora Insigne ha una chance a due passi da Gagno ma il colpo di testa non rientra nel repertorio di famiglia e la palla finisce alta. La fase offensiva rosanero finisce qui. A seguire un giallo per Lucioni al 44° e brividi per i supporters del Palermo in pieno recupero con un colpo di testa di Zaro su corner che finisce a lato. Paradossalmente, infatti, è il Modena a terminare la frazione in attacco. Forse urgerebbe un cartellino rosso fra i rosanero per ristabilire la parità numerica e tornare a giocare con le ripartenze che tanto male stavano facendo ai canarini. Nell’attesa di scoprire il finale, l’arbitro Aureliano invita tutti al riposino.
Secondo tempo e Modena che ricomincia con Duca per Palumbo. Tutto confermato, invece, fra i rosanero a cui basta un minuto e mezzo per passare in vantaggio. Modena presuntuoso in avanti con tanti uomini, ripartenza fulminea rosa, asse Insigne-Di Francesco e volée di sinistro di Henderson: gol! Prove di raddoppio al 54° con Brunori che – vinto un contrasto con il nerboruto Zaro – tira un diagonale che sibila il palo alla destra di Gagno. Prova a correre ai ripari Bianco al 58°: Falcinelli e Riccio per Tremolada e Manconi.
Dal 62° tanto Coulibaly in tre minuti: prima prende un giallo, poi perde una palla sanguinosa davanti l’area rosanero creando i presupposti per un tiro di Magnino parato da Pigliacelli e poi si accomoda in panchina (Segre al suo posto). Altri due cambi contestuali per Corini: Vasic e Aurelio per Henderson e Lund. Ma è ancora il Modena a rendersi pericoloso stavolta con Ponsi che calcia fuori.
Ultimi cambi in casa Palermo al 70° con Stulac e Mancuso che prendono il posto di Insigne e Di Francesco. Risponde Bianco con Guiebre per Cotali. Succede davvero molto poco, il Palermo abbassa il ritmo e tampasìa quanto basta per tenere il Modena fuori da zone pericolose. Ed infatti di miracoli di Pigliacelli non se ne contano proprio. In pieno recupero raddoppio rosa. Mancuso recupera palla, dialoga con Brunori (toh, in contropiede!) e poi spedisce in rete. Ora si attende solo il fischio finale di Aureliano che finalmente dopo sei minuti di recupero arriva atteso come una cassata a Pasqua. Per lo spettacolo accontentavi della classifica o andate al cinema, intanto c’è chi si può godere un Palermo ad appena una lunghezza dalla capolista Parma. E scusate se è poco.