Terremoto Rap, un impiegato: “Non siamo tutti uguali, ora abbiamo paura”

La lettera di un dipendente Rap che ci tiene a far sapere che non tutti coloro che lavorano per l'azienda agiscono così e che dopo questo episodio c'è paura per possibili ritorsioni

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“Caro Direttore, oggi ho saputo del terremoto che ha colpito la Rap. È chiaro che gli autori di queste fangate devono pagare, e lo dico con il magone allo stomaco perché tra questi ci sono pure miei amici. Mi sembra giusto e doveroso, peró, far sapere alla popolazione che è altresi vero che alla Rap ci sono operai che svolgono il proprio lavoro con impegno e dedizione. Perché a questo punto chi va in strada come noi, specialmente la notte, rischia la pelle”.

A mandare una lettera alla redazione del Quotidiano di Palermo è un impiegato della Rap, la partecipata del Comune di Palermo venuta oggi alla ribalta per un’indagine che ha coinvolto ben 101 dipendenti, 18 dei quali già raggiunti da un procedimento della Procura. Sono accusati di truffa aggravata, falsificazione di attestazioni o certificazioni e appropriazione indebita. Un vaso di Pandora scoperchiato da una dipendente che ha denunciato nel 2021 un furto di gasolio dai mezzi aziendali. Ma, come sottolinea il dipendente nella lettera e come ha evidenziato il sindaco Roberto Lagalla in una nota di stamattina, ci sono anche tanti impiegati, la maggior parte, che svolgono onestamente e in maniera professionale il proprio lavoro, nonostante le difficoltà dovute alla carenza di personale e di mezzi.

“Non le nascondo – prosegue il dipendente nella sua lettera alla redazione – che tra noi operai del servizio notturno serpeggia un po’ di preoccupazione per la reazione della gente nei nostri confronti, specialmente in quei quartieri dove l’educazione e il rispetto manca letteralmente. Dopo questa brutta storia siamo ancora più preoccupati”.