Cerimonia per i primi diplomati nella sede di Castelbuono nell’anno formativo avviato nel 2023 dell’ITS Academy Madonie, giovani che in questi giorni hanno affrontato e superato un esame di Stato particolarmente impegnativo, coronando un percorso di alta formazione che li ha già condotti all’ingresso nel mondo del lavoro. Si tratta di Gaia Castello, Filippo Gottuso, Alberto Pellecchia, Alessandro Gallina, Marcantonio Gallina, Rosita Marchesano e Mariachiara Giannettino, i cui volti emozionati hanno raccontato più delle parole la soddisfazione per un traguardo che apre loro nuove e concrete prospettive professionali all’interno delle imprese del territorio.
La cerimonia di chiusura dell’anno formativo, che si è svolta ieri sera a Castelbuono, ha visto la partecipazione del vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante, che ha offerto una riflessione intensa sul ruolo delle comunità educanti e sul futuro dei giovani nelle aree interne. Accanto a lui, erano presenti il sindaco di Castelbuono Mario Cicero, il presidente della Fondazione ITS Academy Madonie Giosuè D’Asta, il presidente dell’Unione dei Comuni Madonie Luigi Iuppa, l’amministratore unico di So.Svi.Ma. Alessandro Ficile, il direttore del GAL Isc Madonie Dario Costanzo, il dirigente scolastico dell’IIS Failla-Tedaldi Gianfranco Lisanti, e lo storico Mario Liberto.
Un tavolo ricco di voci, competenze e visioni che ha ribadito l’importanza di un patto educativo e produttivo capace di tenere uniti formazione, territorio e impresa. Il vescovo Marciante ha sottolineato con forza la responsabilità condivisa delle istituzioni e delle comunità locali:
«Un vescovo che vive in un territorio deve stare attento a ciò che avviene nel territorio. Non siamo meteore che vivono lontano dalla terra. Dobbiamo assumerci tutte le problematiche del territorio. Sin dall’inizio la mia preoccupazione è stata la fuga dei giovani dal territorio che è una delle pieghe forti ma l’emigrazione dei giovani non riguarda solo le aree interne ma anche le grandi città. Quelli dell’ITS Madonie sono progetti interessanti perché aiutano i giovani a creare impresa. Occorre fare rete tra imprese e istituzioni, fare rete significa fare comunità».
Un concetto ripreso e sviluppato nel corso degli interventi istituzionali.
Il sindaco Mario Cicero ha evidenziato come il Comune abbia scelto di investire convintamente su questo progetto: «Il Comune ha messo a disposizione i locali di Palazzo Failla, che sono diventati la sede ufficiale dell’ITS. Per noi è una opportunità. L’ITS offre la formazione che serve per entrare nel mondo del lavoro e mi auguro che sempre più giovani possano avvicinarsi a questa realtà. Se facciamo il raffronto con altre realtà europee, vediamo che in Germania si parla di 900.000 ragazzi che vengono formati dagli ITS, in Francia 500.000 mentre in Italia siamo sui 35.000, di cui la gran parte al Nord. Noi non dobbiamo perdere questa occasione, che diventa vincente per i territori montani, quelli dell’entroterra e quelli che vivono distanti dalle città metropolitane. Contiamo che sempre più ragazzi decidano di investire nella formazione per poi portare avanti la propria professione nei nostri territori e nelle nostre aziende».
Altro intervento centrale è stato quello di Dario Costanzo, direttore del GAL Madonie, che ha rimarcato la coerenza tra il modello ITS e le vocazioni produttive locali:
«La formazione professionale è di fondamentale importanza per la crescita di tutto il territorio perché non ci può essere sviluppo rurale senza valorizzazione del capitale umano. L’ITS si sposa benissimo con quelle che sono le esigenze del territorio perché il nostro territorio basa la sua economia prevalentemente sul turismo e sull’agroalimentare. Fare in modo che si incontri la parte didattica con la parte esperienziale è indispensabile. Il GAL ha anche realizzato degli strumenti a supporto di questo percorso: abbiamo inaugurato a San Mauro Castelverde la Banca dell’olio e, qualche settimana fa, a Castelbuono, quella del vino».
Il presidente della Fondazione, Giosuè D’Asta, ha parlato di una comunità in crescita e di un progetto sempre più condiviso: «Un pomeriggio di festa con i ragazzi che si sono appena diplomati e con i nuovi iscritti all’anno formativo 2025/2026. Importantissima la presenza degli enti del territorio e prezioso il contributo del vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante, che ci ha regalato una riflessione importantissima sul futuro dei giovani del territorio. Bisogna crederci tutti insieme e bisogna investire anche finanziariamente su questi giovani. Occorre rendere le imprese partecipi in questo processo di azione. L’ITS è uno strumento di innovazione tecnologica per l’impresa del territorio».
D’Asta ha inoltre annunciato un progetto per creare una residenza per studenti a Castelbuono, pensata per permettere a giovani provenienti dai comuni più distanti di frequentare con continuità i corsi dell’ITS Madonie, trasformando la sede castelbuonese in un luogo vivo, ospitale e ancora più attrattivo.
La conclusione dell’anno formativo 2023–2025 segna dunque non solo un traguardo personale per i sette diplomati, ma anche un passo avanti per tutta la comunità madonita: un segnale concreto di come la formazione tecnica superiore possa rappresentare un antidoto allo spopolamento e una leva di sviluppo per le imprese e per i territori che desiderano crescere trattenendo i propri giovani talenti.




