venerdì, 21 Novembre 2025
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L'obiettivo è un alleggerimento fiscale

La Lega rilancia sul taglio del canone Rai, Codacons: “Va abolito”

La Lega torna all’attacco sul canone Rai e prova a rimettere in gioco il taglio da 90 a 70 euro che era stato introdotto dalla legge di bilancio 2024 ma rapidamente cancellato dal nuovo quadro normativo. In un emendamento alla manovra, nella versione riformulata e tra i segnalati dal gruppo del Carroccio con prima firma di [coffice_banner slot="article_inline1"] Giorgio Maria Bergesio, si chiede esplicitamente di recuperare la norma originaria modificando l’articolo 1, comma 19, della legge 30 dicembre 2023, n. 213. L’emendamento propone che “le parole: ‘per l’anno 2024’ siano sostituite con le seguenti: ‘per l’anno 2026’”, così da riproporre il prossimo anno la riduzione di 20 euro del canone.

L’obiettivo politico è chiaro: riportare sul tavolo una misura che la stessa maggioranza aveva sbandierato come un alleggerimento fiscale a favore delle famiglie, ma che nel frattempo è stata abrogata dal decreto legislativo 5 novembre 2024, n. 174, il nuovo Testo unico dei tributi erariali minori. È proprio quel decreto a fissare nuovamente l’importo del canone a 90 euro annui, precisando soltanto che la cifra ridotta a 70 euro si applicava esclusivamente al 2024. Ed è consultando il testo consolidato della legge di bilancio 2023 che emerge un elemento non secondario: il comma 19, a cui la Lega fa riferimento, non esiste più. L’abrogazione è stata totale, al punto che la norma cui l’emendamento chiede di intervenire non è più presente nel corpo legislativo.

Il Carroccio indica anche la copertura necessaria per reintrodurre la misura, pari a circa 430 milioni di euro, prevedendo una corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica. Un importo considerevole che vada sottratto alle politiche a sostegno della crescita, ma che secondo i proponenti rappresenta un segnale dovuto ai contribuenti.

“Il canone Rai va abolito”

Sul tema interviene il Codacons, che da settimane insiste sulla necessità di una riduzione del canone e che ora accoglie positivamente il tentativo della Lega. L’associazione dei consumatori sottolinea che “un eventuale taglio del canone Rai da 90 a 70 euro determinerebbe un risparmio economico per le famiglie pari a circa 430 milioni di euro annui”. Il Codacons ricorda di aver già denunciato come la manovra del governo, nonostante le promesse elettorali, non avesse previsto alcuna riduzione dell’imposta.

L’associazione ribadisce inoltre il peso economico di quello che definisce un balzello, evidenziando che il canone televisivo genera ogni anno introiti per circa 1,9 miliardi di euro e rievocando il sistema introdotto nel 2016, che presume il possesso di un apparecchio televisivo in presenza di un’utenza elettrica. “I titolari sono quindi tenuti al pagamento del canone mediante addebito nella fattura della luce”, afferma il Codacons, spiegando come la riduzione prospettata dalla Lega rappresenterebbe un beneficio concreto e immediato.

Al di là del favore verso l’emendamento, il Codacons rilancia però una posizione ancora più netta, sostenendo che i tempi siano oramai maturi per procedere ad una abolizione totale del canone Rai, considerato il nuovo scenario del mercato televisivo italiano e la possibilità per la Rai di concorrere ad armi pari con le altre reti attraverso la raccolta pubblicitaria”. Un’abolizione totale che, al momento, non sembra essere nelle intenzioni del governo, impegnato a districare la complessa partita della prossima legge di bilancio.

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