venerdì, 7 Novembre 2025
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Regione Siciliana, Schifani sospende tre dirigenti dopo le indagini della Procura di Palermo

Tre decisioni immediate sono state assunte questo pomeriggio dalla Giunta regionale, convocata d’urgenza dal presidente Renato Schifani a seguito delle notizie relative all’inchiesta della Procura di Palermo che coinvolge esponenti politici e funzionari pubblici. Le misure, definite da Palazzo d’Orléans «necessarie e doverose per garantire trasparenza e corretto funzionamento dell’amministrazione regionale», sono state adottate nel rispetto del principio di presunzione di innocenza ma con l’obiettivo di tutelare l’immagine e il prestigio delle istituzioni siciliane.

Il primo provvedimento riguarda la dirigente generale del dipartimento regionale della Famiglia, Maria Letizia Di Liberti, sospesa dall’incarico in attesa degli sviluppi del procedimento penale. La guida della struttura è stata affidata ad interim a Ettore Foti, attuale dirigente del dipartimento Lavoro. Contestualmente, il presidente Schifani ha chiesto formalmente all’assessore alla Famiglia di revocare l’incarico al proprio segretario particolare, Vito Raso, anch’egli indagato nell’ambito della stessa inchiesta.

La seconda misura, assunta su indicazione della Giunta, riguarda il direttore generale del Consorzio di Bonifica 2 di Palermo, Giovanni Tomasino, per il quale l’assessore regionale all’Agricoltura avvierà il procedimento disciplinare con sospensione cautelare dal servizio.

Infine, l’assessore alla Salute ha informato la Giunta della decisione di accogliere l’autosospensione del direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, e di avviare la procedura per la nomina del commissario straordinario. La scelta è ricaduta su Chiara Serpieri, già direttore generale di diverse aziende sanitarie in Piemonte e componente del consiglio direttivo della Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere. Serpieri assumerà l’incarico a titolo gratuito per sei mesi.

«Le misure adottate – si legge in una nota di Palazzo d’Orléans – si rendono indispensabili per la gravità dei fatti emersi e per la loro possibile incidenza sull’immagine e sul corretto funzionamento dell’amministrazione regionale e degli enti sottoposti a vigilanza e controllo».

Il governo regionale, conclude la nota, «pur riaffermando il rispetto del principio di presunzione di innocenza e la piena tutela dei diritti di difesa, ha scelto di intervenire con tempestività per salvaguardare prestigio, credibilità e trasparenza delle istituzioni siciliane».

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