venerdì, 7 Novembre 2025
Il Quotidiano di Palermo - Testata telematica registrata al Tribunale di Palermo n.7/2025 Direttore responsabile: Michele Sardo

Al centro del fascicolo c’è ancora il commercialista Sciacchitano, già ai domiciliari per lo scandalo esploso a giugno

Nuova bufera su sanità siciliana: chiesti 15 arresti per corruzione e appalti truccati

Una nuova inchiesta scuote il sistema sanitario siciliano, travolto ancora una volta da sospetti di corruzione e affari illeciti tra pubblico e privato. La Procura della Repubblica di Palermo ha chiesto quindici misure cautelari – otto in carcere, quattro ai domiciliari e tre interdittive nei confronti di altrettante società – nell’ambito di una vasta indagine che disegna un quadro di tangenti, appalti pilotati e interessi privati che avrebbero condizionato la gestione di forniture e servizi ospedalieri.

Al centro del nuovo filone investigativo c’è ancora una volta Antonino Maria Ninni Sciacchitano, 65 anni, commercialista originario di Corleone, già coinvolto nell’inchiesta Sorella Sanità bis, scoppiata lo scorso giugno. Allora era finito ai domiciliari, ma secondo gli inquirenti, nonostante la misura restrittiva, non avrebbe interrotto le sue attività illecite.

La Procura contesta infatti a Sciacchitano di aver continuato a operare come mediatore e facilitatore di accordi corruttivi, incassando una tangente di 25 mila euro per agevolare alcune imprese “amiche” nell’aggiudicazione di appalti pubblici.

Il gip Cristina Lo Bue vaglierà l’istanza, dopo aver disposto gli interrogatori preventivi, che si svolgeranno la settimana prossima.

Gli investigatori ritengono che il commercialista avesse consolidato un sistema di relazioni capace di orientare gare milionarie nel settore della sanità, in particolare nella fornitura di materiale chirurgico, apparecchiature mediche e dispositivi sanitari. Uno degli episodi più rilevanti emersi dalle nuove indagini riguarda la gara d’appalto da 47 milioni di euro per la sterilizzazione del materiale chirurgico dell’Arnas Civico di Palermo, una commessa di consistente valore economico che sarebbe stata oggetto di pressioni e accordi sottobanco per favorire determinati operatori economici.

Tutti i nomi

Oltre che per Sciacchitano e Cacace, la Procura ha chiesto il carcere per Umberto Maggio, imprenditore titolare della Pacifico srl, Umberto Perillo e Diego Russo, rappresentanti della Emedical srl, Giuseppe Valentino della Svas Biosana, Gaetano Di Giacomo e Massimiliano De Marco della Servizi Ospedalieri spa.

Richiesti dai pm invece i domiciliari per Milko De Seta, collaboratore della Pacifico srl, per Vincenzo Criscuolo, dipendente della Svas Biosana, per Aldo Albano, provveditore dell’azienda sanitaria Villa Sofia-Cervello e per Alba Cristodaro, rup di un procedimento al Civico.

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