giovedì, 9 Ottobre 2025
Il Quotidiano di Palermo - Testata telematica registrata al Tribunale di Palermo n.7/2025 Direttore responsabile: Michele Sardo

Il giovane palermitano fu trovato senza vita a Barcellona il 30 maggio 2013. Per la Spagna il caso resta comunque chiuso

Caso Mario Biondo, tribunale di Madrid riconosce dubbi sulla morte del cameraman

Anche la giustizia spagnola comincia a riconoscere che sulla morte di Mario Biondo, il cameraman palermitano trovato senza vita a Barcellona il 30 maggio 2013, restano ancora molti punti oscuri. A distanza di oltre dodici anni dai fatti, l’Audiencia provinciale di Madrid ha ammesso per la prima volta che il decesso per impiccagione del giovane, marito della nota presentatrice televisiva spagnola Raquel Sanchez Silva, potrebbe non essere stato frutto di un gesto volontario.

Una svolta che, seppure non riapre formalmente le indagini, conferma la fondatezza dei dubbi avanzati fin dall’inizio dai familiari di Biondo e già condivisi dal Gip del tribunale di Palermo Nicola Aiello, che nell’agosto del 2022 aveva espresso valutazioni simili. Il magistrato siciliano, in quella circostanza, aveva sottolineato le numerose incongruenze riscontrate nelle indagini spagnole, arrivando a parlare di un quadro investigativo tutt’altro che coerente con l’ipotesi del suicidio.

Per anni la polizia iberica ha sostenuto che Mario si fosse tolto la vita nella casa in cui viveva con la moglie. Ma la famiglia, i genitori Pippo e Santina, non ha mai creduto a quella versione, convinta invece che dietro la tragedia si nasconda un omicidio accuratamente mascherato. Le loro battaglie, sostenute anche da un gruppo di esperti e da un’ampia opinione pubblica sensibile al caso, hanno trovato eco nella docuserie prodotta da Netflix che ha riportato alla ribalta internazionale la vicenda, evidenziando omissioni e contraddizioni investigative.

La decisione del tribunale di Madrid, pur riconoscendo la possibilità che la morte di Biondo non sia stata volontaria, non comporterà però una riapertura del caso. Sia in Italia sia in Spagna, infatti, la giustizia ritiene che il tempo trascorso renda impossibile riprendere le indagini con efficacia. Intercettazioni, pedinamenti, nuovi interrogatori o esami tecnici, secondo i giudici, sarebbero ormai privi di senso dopo dodici anni.

Nonostante ciò, lo studio legale Vosseles Abogados, che rappresenta in Spagna i genitori di Mario, non intende arrendersi. Gli avvocati stanno valutando la possibilità di presentare un ricorso al Tribunale costituzionale spagnolo, nella speranza di ottenere un riesame del caso e restituire alla famiglia Biondo quella verità che da anni inseguono.

Per la famiglia palermitana, il riconoscimento dei dubbi da parte della magistratura madrilena rappresenta comunque un passo importante, forse il piĂą significativo da quando tutto ebbe inizio nel 2013. Ma la strada per arrivare a una veritĂ  giudiziaria, dopo oltre un decennio di attese e delusioni, appare ancora lunga e in salita.

22.7 C
Palermo

Seguici sui social