venerdì, 19 Settembre 2025
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«Ricordatevi comunque – ha sottolineato lo speaker – che i figli non scelgono i propri genitori. Riina jr è nato nel contesto più terribile. Le possibilità di redimersi vanno date a tutti»

Gargano replica alle polemiche dopo intervista a Riina jr: «Anche mio nonno vittima di mafia»

«Era il lontano febbraio del 2009, avevo poco più di 11 anni, quando uccisero a colpi d’arma da fuoco mio nonno, Salvatore Mangano, padre di mia madre. Incensurato, senza precedenti penali, un semplice operaio edile. Dopo tanti anni non sappiamo ancora chi l’ha ucciso e perché, ma sappiamo che è una possibile vittima di mafia e che la sua storia è finita nell’oblio giudiziario e ogni anno siamo solo io e la mia famiglia a celebrarlo e ricordarlo».

Lo speaker Gioacchino Gargano risponde alle polemiche seguite alla pubblicazione dell’intervista a Giuseppe Salvatore Riina a Lo Sperone podcast, online su YouTube. Polemiche che hanno portato vip, influencer, ma anche rappresentanti dello Stato a rispondere alle parole del figlio del boss Totò Riina.

«Il mio punto di vista. continua Gargano – è assolutamente di condanna verso questi personaggi che hanno macchiato la nostra Sicilia di crimini indicibili. Io mi assumo sempre le responsabilità delle mie interviste da speaker e, a costo di prendermi qualche sberla mediatica in faccia, ho dato la possibilità di esprimere il pensiero a un uomo che è sicuramente pregiudicato, figlio di un animale feroce, il più cattivo e privo di umanità. Un uomo che non si può appoggiare, né elogiare mai. Perché la mafia non si appoggia e non si elogia. La mafia si schifa, la mafia non si approva, la mafia si combatte e si distrugge. Così come ci insegnano i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino»

«La mafia – continua Gargano è e resta la “montagna di merda” di cui parlava Peppino Impastato e una ferita profonda nella nostra società, nella nostra terra. Far raccontare la sua versione dei fatti al figlio del capo dei capi, lo riconosco, è stata un’azione insidiosa. A nome mio, de lo Sperone podcast e di tutti i ragazzi che ci lavorano dietro le quinte, informo che noi ci discostiamo da qualsiasi sistema mafioso e da qualsiasi pensiero mafioso. Schifo la mafia e il suo sistema da prima che diventassi uomo, da quando ero bambino tra i banchi di scuola. Lì piangevo la mancanza di un nonno ucciso dalla violenza più feroce e che non avrei più visto accompagnarmi a casa come faceva sempre. Non potrei mai appoggiare tutto questo schifo chiamato mafia».

«Ricordatevi comunque – sottolinea Gargano – che i figli non scelgono i propri genitori. Sta a loro prenderne eventualmente le distanze. Giuseppe Salvatore Riina è nato nel contesto più terribile. E per quanto anche lui abbia avuto precedenti nella vita, le possibilità di redimersi vanno date a tutti. In questi anni Giuseppe Salvatore Riina ha rilasciato tante interviste, ma non si è mai aperto così come ha fatto con noi».

«Proporre – conclude Gargano – di cancellare la puntata dal Web o addirittura tutto il podcast come hanno chiesto certuni politici, che tra l’altro in passato si sono fatti intervistare da me, mi renderebbe solo vittima di un sistema di finti propagandisti della libertà, che della stesa libertà ne fanno una farsa per cercare click nei profili social e voti tra la gente più sensibile».

L’ultimo riferimento è al deputato regionale Ismaele La Vardera, che stamani ha preso una posizione netta contro la puntata. L’onorevole, leader di Controcorrente, ha tra l’altro organizzato una manifestazione a Corleone che si svolgerà martedì 23 settembre alle 19 a Corleone, per ribadire che lo Stato c’è.

“Con il sindaco di Corleone e decine di parenti di vittime di mafia, ci raduneremo martedì 23 alle ore 19,00 per ribadire lo sdegno in merito alle parole allucinati pronunciate da Salvo Riina – informa il deputato -. Stanno aderendo decine di personalità del mondo dello spettacolo, della politica e soprattutto parenti che hanno subito sulla propria pelle le atrocità della mafia. Vi aspettiamo in tanti”.

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