Un getto d’acqua improvviso, visibile persino dalla spiaggia di Marinella, ha riacceso il dibattito sulla tenuta dei nuovi dissalatori siciliani. È successo a Porto Empedocle, dove l’impianto inaugurato appena un mese fa ha registrato un guasto che ha provocato la fuoriuscita di acqua verso l’alto. Il problema è stato risolto in poche ore, ma la vicenda ha alimentato critiche e polemiche.
A guidare l’attacco è il capogruppo del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana, Michele Catanzaro, che mette in discussione l’efficacia del programma del governo Schifani.
“Dovevano essere la risposta alla sete cronica della Sicilia occidentale, ma i dissalatori di Porto Empedocle e Trapani stanno mostrando limiti strutturali e gestionali che ne compromettono l’efficacia”.
Secondo Catanzaro, l’impianto empedoclino sarebbe in grado di produrre soltanto metà dell’acqua prevista, a causa del rumore eccessivo che obbligherebbe allo spegnimento nelle ore serali.
“Il dissalatore di Porto Empedocle – dice Catanzaro – secondo quanto emerso dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal commissario nazionale per l’emergenza idrica, produce appena la metà dell’acqua prevista. Il motivo? Il rumore generato dall’impianto è tale da costringere allo spegnimento nelle ore serali, riducendo drasticamente la capacità produttiva. A Trapani, invece, il nuovo dissalatore è in netto ritardo: problemi tecnici e, forse, la scelta infelice di costruirlo sul sito del vecchio impianto dismesso — nonostante gli ingenti fondi già spesi — ne stanno rallentando l’entrata in funzione.”
Il deputato dem denuncia inoltre una programmazione inefficace rispetto alle reali esigenze dei territori:
“Tutto questo mentre la Sicilia occidentale, da Trapani fino ad Agrigento, continua a soffrire la sete. Il governo regionale dovrebbe interrogarsi seriamente sull’efficacia del programma dissalatori venduto a suon di slogan come soluzione alla sete della popolazione. Forse sarebbe stato più utile investire subito nella manutenzione delle reti idriche, che versano in uno stato di degrado, e accelerare la realizzazione di nuove condotte”.
La polemica si intreccia con la quotidianità dei cittadini, costretti ancora a convivere con turnazioni e razionamenti.
“I cittadini – aggiunge Catanzaro – continuano a fare i conti con razionamenti e disservizi. Insieme alla sanità, l’acqua è tema di grande rilevanza che non può essere trascurato. Ci sono scelte strategiche errate che confermano la inadeguatezza dell’attuale governo regionale”.
La replica
A replicare è il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Stefano Pellegrino, che difende la linea del governo Schifani e respinge le accuse di inefficienza. “Le critiche del collega Catanzaro sul programma per i dissalatori sono strumentali o si basano su informazioni parziali, non cogliendo la complessità della strategia del Governo regionale. I dissalatori non sono la soluzione unica, ma una risposta necessaria e in tempi medio-brevi all’emergenza siccità, nelle more di interventi strutturali sulla rete idrica che richiedono anni e investimenti miliardari; interventi necessari, ma lunghi e complessi, come dimostrano i lavori di Agrigento”.