mercoledì, 10 Settembre 2025
Il Quotidiano di Palermo - Testata telematica registrata al Tribunale di Palermo n.7/2025 Direttore responsabile: Michele Sardo

Un’azienda formalmente impegnata nella produzione legale di canapa light, in realtà era una vera e propria industria del narcotraffico

Operazione Purple tra Partinico, Cinisi e Trappeto: smantellata coltivazione di marijuana

La Polizia di Stato, su delega della Procura della Repubblica di Palermo, ha eseguito un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo che ha disposto la misura degli arresti domiciliari nei confronti di quattro persone e l’obbligo di dimora per altre due, tutte ritenute gravemente indiziate di reati legati al traffico di sostanze stupefacenti.

Il provvedimento è il risultato di una lunga e complessa attività investigativa condotta dal personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Partinico tra dicembre 2023 e giugno 2024. L’inchiesta, sviluppata attraverso pedinamenti, osservazioni e intercettazioni telefoniche e telematiche, ha permesso di far emergere l’esistenza di un sodalizio criminale strutturato e dedito alla coltivazione, produzione, trasporto e vendita di marijuana. Le attività illecite erano radicate soprattutto nei territori di Partinico, Cinisi e Trappeto.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, dietro la copertura di un’azienda formalmente impegnata nella produzione legale di canapa light, si celava una vera e propria industria del narcotraffico. Le piantagioni ufficiali di varietà a basso contenuto di principio attivo venivano infatti utilizzate come schermo per occultare, con colture a filari alternati, piante di canapa indiana ad altissimo coefficiente drogante. La tipologia utilizzata, denominata “Purple”, ha dato il nome all’operazione di polizia.

Le analisi hanno evidenziato che le piante sequestrate contenevano percentuali di Delta 9 THC comprese tra il 12% e il 20%, valori di gran lunga superiori al limite dello 0,2% fissato dalla normativa vigente. Una produzione destinata esclusivamente al mercato illegale, altamente redditizio per gli indagati.

Gli inquirenti hanno ricostruito un’organizzazione capillare, in cui ciascun soggetto rivestiva ruoli precisi, ma allo stesso tempo interscambiabili, lungo l’intera filiera della marijuana: dalla coltivazione all’essiccazione, fino al confezionamento e alla distribuzione. Le competenze agricole degli indagati, la disponibilità di terreni e l’impiego di macchinari per la lavorazione delle piante garantivano un ciclo produttivo efficiente e costante.

Il territorio di Partinico, caratterizzato da condizioni climatiche favorevoli e da una tradizione agricola consolidata, è risultato particolarmente adatto per questo tipo di coltivazioni, che secondo gli investigatori sarebbero state avviate e portate a termine in modo sistematico e reiterato.

Durante i mesi di indagine sono state scoperte numerose coltivazioni illegali e sequestrati ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, per un totale di diverse centinaia di chilogrammi. Il giro d’affari stimato supera il mezzo milione di euro, confermando la portata economica e criminale dell’organizzazione smantellata.

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