Negli ultimi dieci giorni Carini si è trovata a fare i conti con una serie di abbandoni di eternit in diverse strade del territorio comunale. I casi sono stati segnalati in via Cristoforo Colombo, via Peonie, via Moscala, via Crafamo, via Fiume Falco e via Ranuncoli. Un fenomeno grave che non solo rappresenta un pericolo concreto per l’ambiente e la salute pubblica, ma che comporta anche conseguenze legali pesantissime per chi ne è responsabile.
I carabinieri hanno già avviato indagini per risalire agli autori degli abbandoni e verificare eventuali responsabilità indirette. La normativa in vigore prevede sanzioni molto severe: si va da multe fino a 36 mila euro all’arresto, con pene che – secondo quanto stabilito dal nuovo decreto legge del 2025 – possono arrivare fino a sette anni di reclusione. A rischiare non è soltanto chi materialmente scarica i materiali contenenti amianto, ma anche i committenti che, nel tentativo di risparmiare, si rivolgono a operatori non autorizzati per il trasporto e lo smaltimento.
La rimozione dell’eternit richiede procedure complesse e tempi tecnici lunghi, spesso superiori ai trenta giorni, con un notevole impatto economico per il Comune. Proprio per questo il sindaco Giovì Monteleone ha lanciato un appello pubblico attraverso un post su Facebook: «Invitiamo chiunque assista ad episodi di abbandono a denunciare immediatamente alle forze dell’ordine. È un gesto di responsabilità e di tutela per tutta Carini».
Il primo cittadino ha anche ricordato che la Regione Siciliana, mediamente una volta l’anno, pubblica un avviso per sostenere economicamente privati e condomini nella rimozione dei manufatti in eternit. Si tratta di un contributo a fondo perduto che copre l’80% delle spese, fino a un massimo di 5 mila euro per le unità immobiliari private e di 30 mila euro per i condomini.