martedì, 12 Agosto 2025
Il Quotidiano di Palermo - Testata telematica registrata al Tribunale di Palermo n.7/2025 Direttore responsabile: Michele Sardo

Il presidente della Regione difende il principio di presunzione di innocenza e annuncia una riforma per abolire il voto segreto all’Ars

Schifani: “Resto garantista, no dimissioni per Galvagno e Amata in caso di rinvio a giudizio”

In un’intervista rilasciata al quotidiano La Sicilia, il presidente della Regione, Renato Schifani, interviene sul caso giudiziario che coinvolge il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gaetano Galvagno e l’assessore al Turismo Elvira Amata, ribadendo con fermezza il principio del garantismo.

“Nemmeno in caso di rinvio a giudizio Galvagno dovrebbe dimettersi – afferma il governatore – vale la presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva. Lo stesso vale per Amata, almeno finché non ci sia una condanna in primo grado per reati commessi nell’esercizio delle funzioni di assessore. Io, per cultura, resto sempre garantista”.

Un richiamo netto a un principio che Schifani considera non negoziabile, in un momento in cui l’inchiesta giudiziaria e il dibattito politico rischiano di intrecciarsi, alimentando tensioni nella maggioranza.

La polemica interna e la riforma sul voto segreto

Nell’intervista, il presidente affronta anche le tensioni emerse durante l’approvazione della manovra ter, segnata da franchi tiratori e votazioni segrete che hanno bocciato alcuni articoli. Schifani annuncia di voler proporre, d’intesa con Galvagno, l’abolizione del voto segreto, “mantenendo solo le ipotesi autorizzative previste da Camera e Senato, quando si tratta di diritti delle persone e salvaguardia delle minoranze”.

Avvertimento ai franchi tiratori

Il governatore non nasconde il fastidio per le “imboscate” subite in Aula: “Chi pensa di indebolirmi con giochini di palazzo si sbaglia. La mia forza è il consenso che nasce dai risultati del mio governo. Non mi lascio intimidire e chi vuole criticare abbia il coraggio di farlo pubblicamente”.

Cuffaro, Lombardo e il ritorno di Sammartino

Schifani si sofferma anche sui contrasti tra Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo, definendoli alleati strategici e auspicando una ricomposizione: “Hanno storie diverse, ma valori comuni. Questa conflittualità deve finire”. Quanto a Luca Sammartino, l’ex assessore e vice presidente sospeso, il governatore conferma di attenderne presto il ritorno con le stesse deleghe di prima, riconoscendone il ruolo nel contenere le fronde interne.

Con queste dichiarazioni, Schifani traccia una linea politica basata sulla lealtà istituzionale, sulla difesa del principio di non colpevolezza e su un richiamo alla coesione interna, mandando al contempo un segnale di fermezza a chi tenta di minarne la leadership dall’interno.

22.7 C
Palermo

Seguici sui social