giovedì, 18 Dicembre 2025
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Vino, olio, agrumi e conserve a rischio. L’accordo UE-USA sui dazi colpisce l’eccellenza del Made in Sicily

Il sogno americano si complica: dazi al 15% minacciano i prodotti siciliani

Il mercato americano, da sempre tra le destinazioni più promettenti per l’agroalimentare siciliano, rischia di trasformarsi in un incubo. L’intesa in fase di definizione tra Unione Europea e Stati Uniti per l’introduzione di dazi uniformi al 15% potrebbe penalizzare in modo pesante l’export isolano, colpendo settori chiave come vino, olio extravergine, agrumi e conserve.

Secondo le stime più accreditate, la Sicilia esporta ogni anno oltre 1,2 miliardi di euro in beni verso gli Stati Uniti

, con un’incidenza particolarmente elevata dei prodotti agroalimentari. L’applicazione dei nuovi dazi rischia di ridurre la competitività delle imprese siciliane proprio nei settori dove l’isola eccelle: qualità, autenticità e legame con il territorio.

Dalla CGIA di Mestre arrivano numeri preoccupanti: con i dazi al 15%, l’Italia potrebbe perdere fino a 23 miliardi di euro di export, con ricadute pesanti anche sul tessuto economico siciliano. “Il mercato statunitense – spiegano le associazioni di categoria – è cruciale per l’equilibrio di molte filiere. A rischio c’è non solo il fatturato, ma anche occupazione e indotto”.

Il governo italiano ha chiesto esenzioni settoriali per le eccellenze agricole, mentre la Regione Sicilia spinge per misure di compensazione e strategie di diversificazione dei mercati. Ma intanto, per molte imprese, il sogno americano appare sempre più lontano.

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