Palermo vince ad Ascoli con un gol “dolcissimo”, dopo 90 minuti di noia

Mancuso fa godere i tifosi rosanero siglando durante il recupero la rete della vittoria: 0 a 1 al Del Duca e rosanero secondi in classifica

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Mancuso, autore del gol vittoria (ph. veratvnews)

Minima spesa, massima resa. Un Palermo sparagnino e ben imbrigliato da un volitivo Ascoli vince per uno a zero. Il gol (il primo in rosanero) siglato da Mancuso in pieno recupero sugli sviluppi di un corner, fa registrare la terza vittoria di fila dei rosanero di Corini. Per migliorare l’aspetto prestazionale – come direbbe il tecnico bresciano – c’è tempo. Il fatto che certi episodi, a differenza dello scorso anno – comincino a girare a favore, però, è un ottimo segnale affinché i tifosi possano veramente godere il percorso.

La partita è molto tattica, almeno così si dice quando si vuole indicare una gara noiosa e senza emozioni. La noia del “volemose bene” e del “palla un poco tu, palla un poco io” viene momentaneamente interrotta al 14° da una capocciata di Aurelio ad incrociare un cross di Stulac: Viviano c’è e mette in angolo. Ma le due squadre, in maniera decisamente coerente, decidono di regalare agli spettatori un gradevole ulteriore sonnellino post-prandiale. Ci sarebbe pure qualcosina di utile per Brunori al 26°, ma rubricarla alla voce “azioni salienti” sarebbe un esercizio di fantasia troppo spregiudicato. Stesso dicasi per un tiro di Milanese al 33° che passa a distanza di metri dalla porta rosanero.

Al 36° all’improvviso l’arbitro decide di fischiare un rigore che avrebbe visto solo Bob Marley dopo una delle sue serate trascorse nella sua casa di Kingstown, ma il Var – ovviamente – lo richiama, gli spiega il regolamento e, finalmente, si può tornare a dormicchiare. L’ultimo sussulto della prima frazione sembrerebbe addirittura un’incursione di Mateju nell’area avversaria ma proprio all’ultimo secondo è la testa di Rodriguez ad impattare un pallone che termina al lato della porta rosanero. Ce n’è comunque abbastanza perché il signor Dionisi mandi tutti negli spogliatoi. Puntiamo la sveglia alle 15: in attesa del secondo tempo si può continuare a riposare in serenità.

Suonata la sveglia, c’è chi si è accorto dell’inizio della seconda frazione di gioco e c’è chi opportunamente ha schiacciato il tasto ritarda per godere di qualche minuto in più di sonno. Doppio cambio per l’Ascoli al 55°: Viali cambia Manzari e Mendes con Caligara e quel bel biondino dell’ex rosanero Nestorovski. Corini guarda il doppio cambio, attende qualche minuto e rilancia addirittura con un triplo cambio inserendo Lund, Gomes e Mancuso per Aurelio, Henderson e Di Francesco. Ci prova Brunori al 68° ma Viviano controlla la palla mentre esce lemme lemme alla sua destra. Falzerano e Masini, al 73°, per Di Tacchio e Milanese le scelte di Viali. Ma il vero protagonista del match resta il tasto “ritarda”. L’inerzia è dell’Ascoli che ci prova con un paio di conclusioni dalla distanza ed il Palermo si ritira nella sua metà campo come un maglione di lana lavato a caldo. Corini gioca le ultime fiches che gli rimangono con lo slot Soleri – Coulibaly (all’esordio) per Brunori e Segre, ma è un Palermo sfilacciato, senza idee, e che parrebbe non segnare neanche se il match durasse quanto il Grande Fratello VIP. Invece il gol arriva ed è dolcissimo: a siglarlo è Leo Mancuso al 92° dopo un corner. Un gol di quelli che piacciono ai tifosi più incalliti. Un gol sporco, in pieno recupero ed in mischia. Sarà pure sporco, ma i tre punti sono pulitissimi.