Un nuovo tassello si aggiunge alla complessa vertenza che coinvolge i lavoratori Almaviva in Sicilia. Si è tenuto ieri un incontro presso l’Assessorato regionale alle Attività Produttive tra le organizzazioni sindacali e la Regione Siciliana, con la partecipazione di TIM, per avviare un dialogo sullo sviluppo di servizi digitali e individuare concrete prospettive di reimpiego per il personale attualmente in cassa integrazione straordinaria.
Al centro dell’incontro è stato portato un modello già applicato con successo in Calabria, dove la Regione ha promosso un progetto di dematerializzazione della pubblica amministrazione attraverso un percorso normato dall’articolo 21 del Decreto PNRR. Tale norma consente alle Regioni di elaborare un piano operativo di digitalizzazione da affidare, nella sua attuazione, all’Istituto Poligrafico dello Stato.
In Calabria, l’intero iter si è concretizzato nel giro di pochi mesi grazie a una strategia chiara e a un’efficace collaborazione tra i soggetti coinvolti. Adesso la Sicilia guarda a quell’esperienza come a un possibile modello da replicare, nel tentativo di accelerare l’avvio di attività in grado di creare nuovi posti di lavoro e offrire soluzioni occupazionali a chi, come i lavoratori Almaviva, si trova da tempo in una condizione di incertezza.

Durante l’incontro, l’Assessore Edy Tamajo ha comunicato che l’Assessorato regionale alla Salute ha già predisposto e trasmesso al Ministero del Lavoro una relazione finalizzata a richiedere la proroga della CIGS, in scadenza il prossimo 31 luglio. Un passaggio fondamentale, se si considera che ad oggi non sono ancora stati avviati né il progetto 116-117 né le nuove attività digitali, e che centinaia di operatori rischiano concretamente di restare senza alcuna tutela a partire dal mese di agosto.
Corsa contro il tempo
In attesa delle risposte da Roma, è stato fissato un nuovo incontro per l’11 luglio alle ore 10, a cui parteciperanno anche gli altri Assessorati regionali e l’Istituto Poligrafico dello Stato. Un appuntamento importante, che potrebbe segnare l’inizio operativo di un percorso alternativo al solo 116-117, offrendo una visione più ampia e articolata del processo di ricollocazione.
Le organizzazioni sindacali, presenti con SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL e UGL TLC, hanno ribadito con fermezza l’urgenza di dare risposte immediate, chiedendo alla Regione di farsi carico non solo della progettazione ma anche della gestione concreta della transizione occupazionale.
Il rischio che tutto si riduca a buone intenzioni resta elevato, e il tempo stringe. Senza una proroga tempestiva della cassa integrazione e senza una definizione rapida dei progetti in campo, le promesse rischiano di restare purtroppo solo sulla carta.