Palermo – Carrarese 1 a 1 (clicca QUI per gli highlights), partiamo dalle cose positive. Ok, finito. Sì, perché il match contro i toscani altro non è che un Bignami di tutta la stagione rosanero. Un condensato di giocatori fuori ruolo, scelte incomprensibili, toppe peggiori dei buchi. Un invito alla società: sostituite la canzone di Sergio Endrigo che segna l’ingresso della squadra in campo con una più adeguata di Vasco Rossi: “Fegato, fegato spappolato”. Perchè? Chiedetelo ai tifosi…
LE PAGELLE DI PALERMO – CARRARESE
Audero 6. Si inchina di fronte ad un missile terra-aria di Shpendi. Fa quello che deve quando chiamato in causa.
Diakitè 5,5. Il meno peggio del trio difensivo titolare. Nel secondo tempo prova un taconazo e tiro ma i compagni gli ricordano che non è Redondo.
Dal 74° Pierozzi 5,5. Entra nel quarto d’ora finale di forcing e spinge sulla destra senza incidere.
Banyia 5. Shpendi e Cherubini gli fanno girare la testa peggio di un attacco di cervicalgia. Meglio quando gli avversari accettano lo scontro fisico. Peccato che sia calcio e non wrestling.
Nikolaou 4,5. Pronti-via e prende un giallo assurdo tirando una gomitata in testa ad un avversario. In compenso – saputa la notizia della squalifica – si dice che al Politeama siano partiti una quantità di fuochi d’artificio di più del doppio rispetto a quelli sparati durante il Festino di Palermo.
Dal 46° Ceccaroni 6. È il più in palla del pacchetto arretrato. E – a proposito di Festino – che Santa Rosalia lo preservi sano e salvo.
Di Mariano 4. La precisione al tiro è quella di un elefante che prova a fare l’uncinetto. Prova tanti cross e pare che alcuni siano atterrati sul pianeta Terra. Ma non ci sono testimoni attendibili.
Segre 5. Fuori ruolo, fuori fase, fuori partita.
Ranocchia 4,5. Avrebbe i mezzi tecnici per fare la differenza ma è confusionario e si accontenta di battere qualche calcio piazzato. Peccato.
Dal 84° Verre s.v.
Lund 6. Tutto sommato fra i meno criticabili. Un lancio millimetrico per Brunori, un’occasione a tu per tu col portiere avversario e addirittura un cross riuscito. Champagne!
Dal 62° Di Francesco 5,5. Ennesima dimostrazione di quanta confusione ci sia a sinistra in Italia. Tanto fumo e poco arrosto.
Insigne 4. Dionisi gli concede la passerella per l’ultima partita al Barbera. Cioè, in verità è quello che sperano i tifosi. Insigneificante.
Dal 46° Le Douaron 6,5. Nel paese dei ciechi beato chi ha un occhio. Ci mette cuore, anima e… ancora un gol.
Brunori 5. Vorrebbe caricarsi la squadra sulle spalle ma è nervoso e sorprendentemente impreciso.
Pohjanpalo 5. Abbandonato al suo destino come un Calenda qualsiasi alle elezioni, si sbatte, sgomita e sbuffa. Sembra un po’ spompato ma l’unico pallone decente lo vede al 95° e di testa scaglia un balatone di seicento chili che Fiorillo respinge di istinto. Sfortunato.
Dionisi 4. Tra infortuni, squalifiche, mezzi acciaccati e turnover, schiera un undici credibile come un vegano ad una grigliata. Il silenzio stampa imposto dalla società lo penalizza, ma noi siamo telepatici ed abbiamo intercettato ugualmente il suo pensiero. La prestazione c’è stata, i ragazzi hanno dato tutto, gli episodi ci hanno penalizzato, il pallone era sgonfio, c’era umidità, le luci erano troppo forti, l’erba era troppo verde, c’era puzza di frittura, i dazi di Trump sono ingiusti, Parigi è sempre Parigi. Prestativo e performante fino alla fine.