La CIDEC interviene in merito alla sospensione del rilascio di nuove autorizzazioni per le attività legate alla somministrazione di alimenti e bevande nel centro storico da parte del Comune di Palermo e, attraverso il presidente regionale Salvatore Bivona, esprime le proprie considerazioni in merito al ruolo del settore ristorazione nell’ambito dello sviluppo economico della città.

“Negli ultimi anni – afferma Salvatore Bivona, che riveste anche il ruolo di presidente della CIDEC di Palermo – abbiamo assistito a un vero e proprio boom di aperture di locali, in particolare del comparto food, che ha suscitato un acceso dibattito pubblico sull’inflazione dell’offerta legata alla nascita di un numero altissimo di nuove attività commerciali”.
“Una crescita non regolamentata – aggiunge – che ha posto molteplici interrogativi sulla necessità di bilanciare sviluppo economico e qualità della vita urbana”.
“Se, da un lato – osserva Salvatore Bivona – è innegabile che il commercio e, nello specifico, il settore della ristorazione, rappresentino una delle componenti più dinamiche dello sviluppo economico cittadino, è altrettanto indiscutibile che alcune aree di Palermo risultino a oggi fortemente congestionate dalla presenza massiccia di attività commerciali, spesso localizzate in spazi urbani in cui il controllo civico è carente, se non addirittura del tutto assente”.
LE RICHIESTE DELL’ORGANIZZAZIONE DATORIALE
“Fatte queste premesse – prosegue il presidente della CIDEC di Palermo e della Sicilia – riteniamo sia arrivato il momento di affrontare il tema della mancata revisione dei piani commerciali comunali, fermi da oltre vent’anni: ne consegue un evidente squilibrio tra aree contrassegnate da una densità altissima di locali notturni e altre, che, al contrario, si presentano come quartieri dormitorio”. Secondo l’organizzazione datoriale, un altro nodo critico riguarda la gestione del suolo pubblico e l’utilizzo dei dehors.
“Le normative attualmente in vigore – spiega il presidente – necessiterebbero di maggiore chiarezza: le attuali incertezze interpretative, infatti, generano conflitti tra gli esercenti e gli organi di controllo, sebbene in molti casi la collocazione dei dehors non rispetti le distanze minime previste né i criteri di sicurezza stradale, creando disagi e problemi di ordine pubblico”.
La CIDEC, dunque, lancia una proposta.
“Riteniamo che la priorità attuale – sottolinea ancora Salvatore Bivona – sia effettuare una ricognizione completa dei locali esistenti per verificarne la regolarità amministrativa, procedendo alla chiusura degli esercizi abusivi, così come è essenziale che le attività di somministrazione siano ospitate in immobili con categoria catastale C1, agibilità certificata e una superficie conforme ai requisiti minimi di legge: applicando in modo rigoroso questi criteri, si otterrebbe un’autoregolamentazione naturale del settore, senza dover necessariamente ricorrere a limitazioni generalizzate sulle nuove aperture”.
Secondo la CIDEC, infine, occorre garantire un costante controllo per contrastare l’abusivismo selvaggio, che danneggia l’immagine della città e compromette la qualità del servizio offerto, spesso poco professionale.
“Palermo – conclude il presidente Salvatore Bivona – ha lottato duramente per conquistare i risultati e il prestigio che oggi la connotano nel panorama nazionale e non possiamo permettere che tutto questo venga disperso: chiediamo un intervento serio, equilibrato e condiviso per tutelare lo sviluppo sostenibile nel centro storico e nell’intera città”.