Incastonata tra i nuovi quartieri sorti negli anni ’60 e soffocata dall’espansione urbana, Villa Pignatelli Florio si erge ancora oggi, abbandonata ma fiera, come testimone di un passato glorioso. Una volta scrigno della magnificenza della famiglia Florio, questa residenza estiva rappresentava un angolo di paradiso, un luogo di lusso e raffinatezza che celebrava l’arte e la natura.
Le origini: da Vincenzo Florio ai grandi architetti del Liberty
Villa Pignatelli Florio – racconta in questo video Giulia Proietti Timperi dello staff di Palermo Rewind, conosciuta sui social anche come Balamour – fu acquistata nel 1839 da Vincenzo Florio senior, che decise di farne una dimora estiva per la sua famiglia. La villa fu successivamente restaurata da Giuseppe Damiani Almeyda e ampliata da Ernesto Basile, due delle figure più eminenti dell’architettura liberty siciliana. Sotto le loro mani, la residenza si trasformò in un capolavoro che mescolava eleganza, innovazione e rispetto per il paesaggio circostante.
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Il grande parco che la circondava era un tripudio di profumi e colori, con alberi di aranci, limoni e mandarini che ombreggiavano viali curati. Sul retro della villa, un giardino quadrilatero richiamava la disposizione di Villa Giulia, altro celebre spazio verde di Palermo.
Un parco impreziosito dall’arte
L’enorme area verde era adornata da gazebo in ghisa, statue, esedre e fontane, tutte opere create dalla famosa Fonderia Oretea, una delle tante attività imprenditoriali della famiglia Florio. I dettagli artistici non si limitavano agli esterni: all’interno della villa, le pareti narravano storie di sfarzo e convivialità attraverso cicli di pitture. Tra queste spicca il dipinto Festa al Villino Florio ai Colli, che ritrae i membri della famiglia Florio affacciati a una balconata, quasi a voler interagire con chi osserva.
Declino e abbandono
Con il passare degli anni, Villa Pignatelli Florio ha subito l’inesorabile destino di molti luoghi simbolo di Palermo: vandalizzata, spogliata delle sue decorazioni, dimenticata. Ciò che un tempo era un’oasi di eleganza è ora un luogo segnato dall’incuria, nascosto e ignorato dai cittadini.
Nonostante il suo stato attuale, la villa conserva un grande fascino. Gli elementi superstiti del suo glorioso passato raccontano di una Palermo che fu, una città che, durante il periodo Liberty, era un punto di riferimento per l’arte, l’architettura e l’industria.
Un appello per la rinascita
Villa Pignatelli Florio, con il suo immenso valore storico e culturale, meriterebbe di essere riportata all’antico splendore. Recuperare questo luogo non significherebbe solo preservare un pezzo della storia della famiglia Florio, ma anche restituire alla città un simbolo della sua identità.