In un mondo in cui l’immagine e la narrazione sono spesso distorte esplorare i confini sottili tra realtà e illusione, cogliendo l’opacità che oggi intrinsecamente contraddistingue i flussi informativi costituisce nella professione dell’informazione un dovere deontologico.
Di questo tema caratterizzato da una certa urgenza se ne è discusso oggi, sabato 16 Novembre, nell’ambito del vernissage della mostra “Verità Manipolate: Estemporaneous Fake” di Carlo Baiamonte e Marco Giacalone, visitabile sino al 29 Novembre presso la sala Almeyda dell’Archivio Storico Comunale di Palermo.
L’evento fa parte del programma della VII Edizione del Festival delle Filosofie che si svolgerà per tutto il mese di novembre con tanti appuntamenti con specialisti del settore dedicati tutti al tema dell’Intelligenza Artificiale. La scelta della sede espositiva richiama e pone in valore l’interferenza e la contraddizione tra il patrimonio archivistico del comune, immenso, antico e generato in un secolare processo di cura delle fonti e un repertorio di testi e immagini false, prodotto dell’intelligenza artificiale, estraneo ai contesti ed alla storia cittadina. Il progetto è stato ideato con lo scopo di sperimentare l’efficacia delle fakenews, proponendo ed elaborando dodici immagini corredate da altrettante storytelling di grande impatto emotivo e sensazionalistico. Oltre agli autori della mostra, Carlo Baiamonte (docente di Filosofia, giornalista pubblicista e blogger) e Marco Giacalone (fondatore di MarcoMedia e docente di informatica alla Lumsa) erano presenti, Michela Schillaci e Maria Spagnolo (dell’Associazione Culturale Lympha promotore del Festival), Claudia Fucarino (Direttrice dell’Archivio Storico), Maria Paola Mortellaro (docente di matematica e fisica ma in questa veste artista che espone l’opera “Vertigo”, tecnica mista su tela, dedicata anch’essa all’IA).
Nel corso del vernissage si è posta in valore l’opportunità di superare la dicotomia che vede la polarizzazione tra Realtà e Intelligenza Artificiale, esaminando i punti forti e i punti deboli di ciò che si presenta come un nuovo paradigma culturale, un orizzonte nel quale dovremo ripensare la centralità dell’uomo e la sua capacità di proporre soluzioni in piena coscienza. L’IA non è soltanto uno strumento potente per costruire fakenews ma è anche il coraggio di sperimentarsi nella sfera cognitiva pubblica, di combattere le credenze e le teorie cospirazioniste. Può generare movimenti di opinione, soprattutto in campo politico e nella sfera dei consumi ma può anche aiutarci a scovare le notizie non supportate dalle fonti. Bisognerà tenere in considerazione il rischio di un ridimensionamento della libertà di espressione e di condizionare la creatività, il depotenziamento dell’etica deontologica nell’informazione pubblica, il successo e la diffusione delle pratiche di disinformazione ma anche la possibilità di utilizzare l’IA nelle piattaforme per velocizzare e comparare le notizie incrementando il pluralismo nei media.
Le immagini create o elaborate con l’IA, proposte in “Verità Manipolate: Estemporaneous Fake” sono da considerare (stra)-ordinarie, nel senso che aiutano a cogliere e identificare le costanti comunicative quotidiane, lo storytelling disseminato dagli algoritmi nei social, ci svelano l’inganno, sollecitano sinapsi ampiamente consolidate, ne creano di nuove.
Ogni immagine è vera, è un fatto, un gioco, un frammento di realtà manipolata. Il punto di forza della mostra consiste per i visitatori della mostra nell’opportunità di partecipare ad un sondaggio con il compito di discernere le notizie vere dalle fakenews in modo da promuovere una riflessione condivisa sull’influenza della manipolazione nella società contemporanea.
“Verità Manipolate: Estemporaneous Fake” e l’opera “Vertigo” di M. P. Mortellaro sono visitabili presso la Sala Almeyda dell’Archivio Storico Comunale (via Maqueda 157, Palermo) dal 16 al 29 Novembre, tutti i giorni dalle 8:30-13:30, mercoledì e giovedì 8:30-13:30, 15:30-17:30. Le scolaresche possono prenotarsi all’indirizzo info@festivaldellefilosofie.it