Si sono celebrati stamani, nella chiesa di Santa Teresa a Monreale, i funerali del rinomato scultore Giuseppe Sardisco. L’artista è nato nel 1936 nel comune palermitano e lì ha vissuto e lavorato per tutta la vita. Sin da giovane, Sardisco ha mostrato una spiccata passione per la scultura, esprimendo il suo talento su supporti improvvisati come piccole lastre di ardesia, pietre di fiume e legni. Con strumenti rudimentali, incideva scene di vita agreste, trovando sempre nella natura una fonte inesauribile di ispirazione.
Lo scultore monrealese ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte di Palermo, dove ha potuto consolidare la sua vocazione artistica nella sezione “Scultura, marmi e pietre”. Qui ha studiato sotto la guida dei maestri Alessandro Manzo e Aldo Pecoraino, che hanno contribuito in modo significativo alla sua formazione.
Poi una brillante carriera artistica. Sardisco ha preso parte a prestigiose rassegne d’arte che gli hanno portato consensi e riconoscimenti. Ha anche realizzato diverse mostre personali, tra cui una importante antologica patrocinata dal Comune di Monreale.
Il suo talento è stato particolarmente apprezzato negli arredi per edifici di culto, tra cui l’Istituto Villa Nave di Palermo, la Chiesa di San Filippo Neri allo Zen, il Centro Poggio San Francesco e l’Istituto Oasi di Palermo. Inoltre, ha creato opere significative come il Monumento alla Resistenza nel Comune di Monreale e una parete in bassorilievo per l’androne della scuola media nel Comune di Marcallo Concasone. Ha anche eseguito diversi restauri di opere antiche a Palermo e Monreale.
La scomparsa di Giuseppe Sardisco lascia un grande vuoto nel panorama artistico, ma le sue opere continueranno a parlare del suo straordinario talento e della sua profonda connessione con la natura e la vita agreste.