Palermo, senti Gardini: “La Serie A non sia un assillo. Ci vuole coesione”

"Non dobbiamo lasciarci travolgere dalla pressione"

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Palermo Gardini

Abbiamo dovuto attendere più del previsto, ma finalmente dal Palermo Fc è arrivata l’auto-intervista di Giovanni Gardini. Un soliloquio al quale, ormai, ci stiamo abituando. Un appuntamento che sta diventando rito. Un po’ come se fosse il Festino, Ferragosto o Natale. Un evento, insomma. Ventisei minuti filati nel corso dei quali il dirigente ex Inter – per dirla alla Marzullo – si è fatto una domanda e si è dato una risposta su tutto lo scibile che orbita intorno al mondo rosanero.

Particolarmente “brillante” è apparso quanto dichiarato dal dirigente del Palermo al minuto 3.22. “Noi non abbiamo l’assillo di andare in Serie A. In Serie A non si va perchè ci si chiama Palermo ed abbiamo un gruppo di tifosi meravigliosi. Ci si va con il lavoro, con il sacrificio, con la dedizione e bisogna partire da un concetto basilare che è quello della coesione.”

Dopo anni di martellamento ossessivo sul concetto di “appartenenza”, adesso il trend sembra essere cambiato. Da ora in poi la password per entrare in connessione con il mondo del Palermo Fc sarà “coesione”. Quindi, per cortesia supporters rosanero, non lasciatevi assillare dal raggiungimento di questa cavolo di Serie A. Suvvia, è solo una categoria, cosa volete che sia? Coesione. Ripetetevelo nella testa come un mantra: coesione, coesione, coesione. Dopo la meravigliosa T-shirt “Palermo – Vibonese io c’ero”, aspettiamoci prima o poi, quindi, una bella maglia con sù scritto “Io sono un coeso tifoso del Palermo”.

“Riusciremo ad andare In A nel momento in cui riusciremo a gestire il momento negativo. Se ci facciamo travolgere dalla pressione non andiamo da nessuna parte”. Beh, tutto si può dire dell’odierno board del Palermo, tranne di essersi fatto condizionare dalla pressione ambientale. Mai a memoria uno stadio aveva invocato un cambio di guida tecnica (molti mesi prima dell’avvenuto passaggio di consegne a Mignani), eppure, in quel momento, la società si è dimostrata capacissima di affrontare la pressione come un orso spadroneggia su un moscerino. Il famoso peggior sordo del proverbio.

Nuova stagione, nuova parola chiave, Dionisi nuovo allenatore e De Sanctis nuovo direttore sportivo. Ciò che non cambia sarà la passione del tifoso rosanero. Noi – alla faccia della coesione – faremo il nostro, applaudendo se sarà il caso, criticando se sarà oggettivo. Nel frattempo lasciamo che scorrano le feste comandate in attesa di una nuova ed entusiasmante auto-intervista a Giovanni Gardini.

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