Palermo, sequestro alla palestra di Valeria Grasso: è una paladina antiracket

Secondo gli investigatori, l'imprenditrice avrebbe anche presentato una falsa segnalazione certificata di inizio attività (Scia) per i locali di via Dominici

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Sigilli alla palestra di Valeria Grasso, imprenditrice che ha denunciato i suoi estorsori e che ha vinto diversi premi, assegnati per il suo attivismo contro il pizzo e per la legalità. Secondo gli inquirenti la donna avrebbe occupato abusivamente nel 2014 un locale confiscato alla mafia nove anni prima realizzando al suo interno una palestra.

Qualche giorno fa, in seguito ad un sopralluogo, la polizia municipale ha accertato tra l’altro che nei locali di via Dominici, nel quartiere San Lorenzo di Palermo, sono state effettuate modifiche di carattere urbanistico mai denunciate, con la creazione di ambienti separati per il fitness, spogliatoi e servizi igienici, area reception e cambio di destinazione d’uso.

I vigili, su richiesta del Gip di Palermo Ivana Vassallo che ha accolto la richiesta del procuratore Maurizio de Lucia, hanno posto sotto sequestro preventivo, a disposizione del Tribunale, il bene. La palestra che fu inaugurata nel 2014, alla presenza dell’allora sindaco di Palermo Leoluca Orlando, era già stata oggetto di sfratto nel 2014 inviato dall’agenzia nazionale per i beni confiscati, notificato dai carabinieri anche nel 2020. Ma lo sgombero non è mai avvenuto.

Valeria Grasso è adesso indagata per invasione di terreni. Secondo gli investigatori avrebbe anche presentato una falsa segnalazione certificata di inizio attività (Scia).