Scritte oscene, motorini fra i turisti, vandali: il Castello della Zisa abbandonato

Un monumento, patrimonio dell'UNESCO, che meriterebbe maggiore attenzione

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Il Castello della Zisa, un gioiello del percorso UNESCO, continua ad essere vandalizzato, come mostrano le foto. La fontana, oggetto di recente restauro, finanziato, come gli altri interventi, con le risorse del Po Fesr 2014-2020 dalla Regione Siciliana, appare in condizioni a dir poco imbarazzanti, con il flusso dell’acqua assicurato da un tubo di gomma poggiato sui marmi. Il massimo della sciatteria. Ogni giorno i viali sono percorsi da ragazzini a bordo di moto che sfrecciano velocemente fra i visitatori, con il rischio di investire qualcuno. Le pareti sono imbrattate vistosamente da scritte e disegni osceni, in un contesto che merita ben altro rispetto e cura.

Ci chiediamo se il sito sia sorvegliato in modo adeguato, per evitare questi scempi, o se qualcosa debba essere fatta con urgenza per prevenire atti vandalici, considerata la rilevanza storico-artistica e monumentale del sito.

Come sembrano lontane e poco credibili le dichiarazioni, rilasciate appena un anno fa, dal presidente della Regione: «L’investimento di risorse per prendersi cura dei beni culturali siciliani – diceva il presidente della Regione, Renato Schifani – conferma l’impegno del governo regionale a tutelare e valorizzare i nostri tesori storici e artistici, che tutto il mondo ci invidia. L’incremento di arrivi e presenze turistiche nell’ultimo anno in Sicilia dimostra ancora una volta che l’immenso patrimonio culturale del territorio è la vera forza economica della nostra Isola».