In Russia in otto mesi tanti oligarchi morti in circostanze misteriose: l’ottavo è caduto da una finestra

Per il vicepresidente della Lukoil la sua azienda ha scritto che è morto a seguito di grave malattia. Tanti misteri nelle morti degli ultimi mesi di oligarchi e manager

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È morto in Russia in circostanze che destano sospetti Ravil Maganov, vicepresidente della Lukoil, la seconda compagnia petrolifera più grande del paese. Nel marzo scorso aveva criticato l’intervento dei russi in Ucraina e espresso la vicinanza a tutte le vittime. Secondo quanto riferisce l’agenzia Interfax, Maganov sarebbe morto cadendo da una finestra di un ospedale di Mosca, mnetre per l’agenzia Tass si tratta di suicidio. La compagna petrolifera Lukoil non fornisce dettagli e in una nota ufficiale ha dichiarato: “Siamo profondamente dispiaciuti di annunciare che Ravail Maganov è morto a seguito di una grave malattia”.

Nei mesi scorsi alcuni top manager ed ex manager di aziende russe erano stati trovati morti. Tante incidenti e suicidi slegati l’uno dall’altro, e senza il minimo collegamento apparente con la leadership di Mosca.

TANTI INCIDENTI E SUICIDI PER GLI OLIGARCHI

Ad inaugurare questa scia di morti misteriose fu il sessantenneLeonid Shulman, alto dirigente diGazprom, trovato senza vita nel bagno della sua villa moscovita nel quartiere bene degli uomini d’affari. Secondo le indagini si trattò di suicidio con tanto di biglietto accanto al cadavere,
Tre settimane dopo a perdere la vita fu Alexander Tyulyakov, ai vertici della tesoreria di Gazprom, che fu trovato impiccato nel suo garage. E sempre a fine febbraio è stato trovato morto nella rimessa della sua casa nel RegnoUnito un altro oligarca, Mikhail Watford.
A inizio marzo Vladislav Avayev, 51enne ex consigliere del Cremlino ed ex vicepresidente della Gazprombank, venne trovato senza vita nel suo appartamento al 14mo piano di un lussuoso condominio di Mosca. Avayev aveva la pistola in mano ed era accanto ai corpi senza vita della moglie incinta e della figlia di 13 anni.

TROVATI MORTI ALTRI FUNZIONARI E MANAGER

Il 18 aprile, in un altro lussuoso appartamento di Mosca sono stati trovati i corpi di Vladislav Avayev, ex vicepresidente di Gazprombank ed ex funzionario del Cremlino, della moglie e della figlia di 13 anni. Tutti uccisi da colpi di arma da fuoco che i media russi raccontarono essere stati esplosi da una delle pistole dell’uomo, ritrovato con l’arma in mano.
Il giorno dopo,Sergey Protosenya, ex presidente dell’azienda russa del gas Novotek, con un patrimonio stimato in circa 400 milioni di euro, venne trovato impiccato nel giardino della sua villa di Lloret de Mar, in Catalogna. Nella casa anche i corpi senza vita della moglie e della figlia diciottenne, pugnalate.

NESSUNA SPIEGAZIONE UFFICIALE

Ad inizio maggio il 37enne Andrei Krukowski, un manager di un resort alpino di Gazprom, è morto ufficialmente «cadendo dalla scogliera » a Sochi, mentre era in vacanza. Più o meno nelle stesse ore in cui Alexander Subbotin, ex ad di Lukoil, stava accettando di essere trattato con veleno di rospo durante una seduta con uno sciamano a Mytiszcze. Nei due casi dalle indagini nessuna spiegazione ufficiale

Invece la morte di Dan Rapoport, uomo d’affari lettone americano che in passato aveva lavorato a Mosca, è avvenuta lontana dalla Russia. Era stato un acceso e conclamato oppositore di Putin, ed è stato trovato morto ai piedi di un palazzo a Washington. Era il 14 agosto e alcuni testimoni raccontarono di aver visto un uomo gettarsi dalla finestra.