Cinque anni e quattro mesi di reclusione. È la condanna inflitta dal Gup Marta Maria Roberta Bossi a Salvatore Mirto, diciannovenne di Monreale, riconosciuto colpevole di violenza sessuale nei confronti di una minorenne di 14 anni all’epoca dei fatti. Il processo si è svolto con il rito abbreviato.
L’episodio risale alla notte tra il 13 e il 14 luglio dello scorso anno, quando la ragazza, dopo aver conosciuto il giovane in un locale sul lungomare Cristoforo Colombo, aveva deciso di appartarsi con lui. Si erano spostati sulla scogliera dell’Addaura e, secondo il racconto della vittima, proprio lì Mirto avrebbe abusato di lei.
La quattordicenne, sconvolta, era tornata nel locale, dove aveva confidato l’accaduto ad alcune amiche e chiesto aiuto a un addetto alla sicurezza. Poco dopo, accompagnata dalla madre, si era recata al Policlinico, dove i medici avevano raccolto la sua testimonianza e attivato immediatamente i carabinieri. Alla presenza degli investigatori, la ragazza aveva fornito una descrizione dettagliata del suo aggressore, che era stato rintracciato, interrogato e denunciato a piede libero.
Il giudice ha emesso una condanna più severa rispetto a quanto richiesto dalla Procura, che si era fermata a tre anni. Oltre alla pena detentiva, sono state disposte misure accessorie, tra cui l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. È stata inoltre riconosciuta una provvisionale di 10 mila euro a favore dei genitori della vittima, costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Elena Maiorca. L’entità definitiva del risarcimento sarà stabilita in sede civile. La difesa, rappresentata dall’avvocato Pietro Capizzi, ha già annunciato appello.