lunedì, 5 Maggio 2025

Il Suap ha autorizzato il parcheggio, ma l'assessorato alle Attività Produttive ha richiesto la revoca del Nulla Osta. Un pasticcio che rischia di innescare cause legali e perdite di tempo

Pasticcio Villa Deliella, parcheggio o museo? “Sotto terra il corpo morto dell’edificio”

Sta facendo discutere ed è diventato un caso politico il nulla osta del Suap per la realizzazione di un parcheggio, da parte di un privato, nel terreno in cui c’era Villa Deliella, una costruzione in stile Liberty, prospiciente in piazza Croci a Palermo, realizzata da Ernesto Basile, abbattuta nel 1959 nel periodo della speculazione edilizia. Dopo un articolo del Giornale di Sicilia, i permessi concessi alla Guarena Srl sono stati messi in discussione e l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Palermo, Giuliano Forzinetti, ha chiesto la revoca del nulla osta al Suap.

Sono più di cento le aree oggi in città dove ci sono vincoli all’esproprio decaduti, cioè aree dove il vecchio piano regolatore aveva previsto scuole, musei o altri servizi che l’amministrazione non ha espropriato nei tempi di legge – ha spiegato Forzinetti –. La norma consente la destinazione di queste aree a parcheggio, ma è anche vero che non c’è nessun obbligo. Quella di Villa Deliella è un’area di interesse culturale – ha precisato l’assessore – . Già una nota della sovrintendenza del 2020, quando fu chiuso il parcheggio, parlava della presenza di opere storiche, il muro perimetrale con i resti della cancellata e all’interno c’è anche un manufatto classificato come netto storico, quindi ante ’39“.

Parcheggio o museo?

Alla luce di questa interruzione, ci si interroga che fine farà quell’area. Dopo il sequestro, nel 2019, di un parcheggio-lavaggio abusivo che per 30 anni operò indisturbato in quell’area di proprietà della famiglia Lanza di Scalea, era stato avviato un progetto voluto dall’allora assessore regionale ai Beni Culturali Sebastiano Tusa per la realizzazione di un Museo Liberty. Ma poi non si fece più nulla e per sei anni quel terreno fu abbandonato al degrado. Adesso sono scaduti i vincoli della sovrintendenza e una ditta palermitana ha ottenuto il nulla osta del Suap per realizzare un parcheggio.

Il contratto stipulato tra la famiglia Lanza di Scalea e la Guarena Srl, è molto stringente e impone all’imprenditore che ha preso in locazione il terreno di rilasciare l’area qualora il Comune ne facesse richiesta. Ma il Comune, dopo che il fatto è divenuto di dominio pubblico, (strano che nessuno fino a quel momento non si sia accorto di nulla) ha deciso di chiedere la revoca del Nulla Osta. Una decisione che appare quantomeno strana, visto che in qualsiasi momento, come previsto dal contratto di locazione, l’amministrazione comunale avrebbe potuto richiedere l’esproprio ai proprietari e riavere il bene dai gestori del parcheggio.

Un vero e proprio pasticcio

Dopo la presa di posizione dell’assessorato, ma anche della Sovrintendenza che ha dato parere negativo per la realizzazione del parcheggio, bisognerà capire se il Suap vorrà accordare la revoca che rischia di innescare azioni legali da parte dell’imprenditore danneggiato ed eventuali risarcimenti per affitti e spese già effettuate. Un danno economico, quindi, non previsto e che poteva essere risparmiato pensando in maniera più pragmatica. Forse sarebbe stato più sensato far realizzare il parcheggio e, nel frattempo, organizzare progetti e fondi per l’idea del polo museale.

Cosa avverrà adesso, in attesa che il comune e la regione decidano cosa fare? Lo spazio ripiomberà nel degrado di questi ultimi anni? O le istituzioni riusciranno a fare finalmente in poco tempo quello che non sono riusciti a fare in sei anni? Non era forse meglio, nelle more, disporre di un parcheggio nella zona del centro in una città carente di quel tipo di servizio?

La riunione dei capigruppo

Stamani si sono riuniti i capigruppo del Comune di Palermo per discutere della questione. Chiederanno al sindaco di acquisire il terreno per il polo museale. Ma qualsiasi opera dovrà tenere conto del sottosuolo dell’area che nasconde ancora il “corpo morto di Villa Deliella”, così come afferma l’architetto e storico d’arte Danilo Maniscalco, che da anni conduce studi sul villino Liberty:

In tutti i progetti di quel periodo che Ernesto Basile andava a realizzare, erano previsti spazi funzionali per la borghesia. Nei seminterrati si stoccavano materiali, c’erano sale biliardo e in alcuni casi veri e propri studi professionali – spiega l’esperto -. Per esempio Villino Ida, che era di Basile, aveva nel seminterrato lo studio dell’architetto. Sotto terra – dice Maniscalco – c’è il corpo morto e dall’alto si intravede la pianta di Villa Deliella, la sua sezione planimetrica. Ad ogni piano la struttura, infatti, era equivalente. Quindi la pianta del seminterrato è l’esatta proiezione di quelli che erano i piani superiori”.

Mappa Villa Deliella (Primo Piano)

Nel 2019, dopo il sequestro e lo smantellamento del parcheggio-lavaggio della ditta Panno, l’ex assessore regionale ai Beni Culturali Sebastiano Tusa avviò un workshop, presentando un progetto per un polo museale del Liberty e della Sicilia.

L’idea di Sebastiano Tusa era quello di creare un hub – ricorda Maniscalco – che avrebbe preso anche parte della piazza, rendendola quasi del tutto pedonale. Ricostruendo lo skyline della villa, questo diventerebbe la porta di un museo ipogeo, recuperando lo spazio esistente della villa e attraverso questo spazio empatico accedendo a stanze attraverso il video mapping, a pannelli didattici o a mobili, pitture e sculture. Un progetto che potrebbe far nascere il museo più importante del mediterraneo che parla di Liberty. Tra l’altro nella città di Ernesto Basile che è il più importante testimone di questo stile in Italia. Un po’ come Barcellona per Gaudi. Bisognerebbe ricordarsi che Basile non è l’ultimo arrivato, ma è stato perfino il progettista dell’aula di Montecitorio“.

Ricostruire l’identità perduta durante il Sacco di Palermo

Indipendentemente da come uno la possa pensare – continua l’architetto – se si è per la ricostruzione dov’era o com’era o per un linguaggio contemporaneo, il potenziale di questa operazione su Villa Deliella e sull’intorno della piazza ha un appeal mediatico per la città importantissimo, perché costruire lì il polo museale del Liberty, assolvendo anche alla visione che ebbe Sebastiano Tusa nel 2019, significa ricostruirsi un’identità, associata all’Art Nouveau, che si lega alle più grandi capitali europee. Non è un’occasione che la città può perdere. La politica non ha più alibi – conclude Danilo Maniscalco – non si può svegliare solo quando accade un fatto come questo ma deve avere una programmazione a tutti i livelli, comunale e regionale. I soldi ci sono, quelli del Pnrr. E’ solo una questione di volontà politica e di capacità degli uffici di avviare questo processo con gli ordini professionali e di categoria“.

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