“Questo ad oggi è il modus operandi dei governi Meloni e Schifani sulla vertenza che riguarda 621 lavoratori di Almaviva, di cui quasi 500 siciliani. Stiamo parlando in massima parte di persone che hanno perso il diritto alla clausola sociale e dunque al loro posto di lavoro solo perché costrette a servire la collettività nell’ambito del prezioso servizio di assistenza telefonica della fase pandemica 1500”. Lo dichiarano in una nota il deputato regionale Adriano Varrica e la senatrice Dolores Bevilacqua. Ieri a Palermo, davanti alla sede della presidenza della Regione Siciliana, si è svolto l’ennesimo sit-in dei lavoratori Almaviva di Palermo che appartenevano al servizio 1500 che durante la pandemia davano informazioni al telefono alla popolazione per fronteggiare l’emergenza.
Gli esponenti politici di centrodestra nel dicembre 2022 parlavano nelle loro dichiarazioni alla stampa di sensibilità del Governo al problema’ a gennaio 2023 si dicevano soddisfatti per l’impegno del Governo, nell’aprile 2023 si dicevano soddisfatti per il risultato raggiunto e che avrebbero lavorato per trovare una soluzione definitiva, includendo anche i lavoratori non inseriti nella commessa 1500.
“Chiacchiere e prese in giro. L’intero bacino di persone che stanno perdendo il lavoro a causa della chiusura di Almaviva Contact va garantito – affermano Varrica e Bevilacqua -. Oggi i nodi stanno venendo al pettine. Il Governo nazionale si era impegnato ad attivare un servizio permanente 1500, con obiettivi diversi da quelli legati alla pandemia, dove avrebbero dovuto trovare spazio buona parte dei lavoratori. Durante la riunione al Ministero delle scorse settimane – accusano gli esponenti cinquestelle – hanno calato la maschera: da 200 FTE garantiti (oltre 300 posti di lavoro) ora il Governo intende impegnarsi per qualche decina di lavoratori, poco meno del 10% dei lavoratori. Per gli altri, invece, si prospetta il ricatto di cassa integrazione e corsi di formazione alla cieca per un anno o, in alternativa, licenziamento immediato”.
Si interroga il deputato Adriano Varrica: “La Regione che intende fare? Politicamente digeriscono senza battere ciglio questa risposta da Roma? Contano le centinaia di posti di lavori che la Sicilia perderebbe? Aspetto che il Governo regionale venga in Aula – continua Varrica – a rispondere alla mia interrogazione di oltre un mese fa che, purtroppo, appare tristemente attuale. Ho anche inoltrato richiesta di audizione alla Commissione V ARS in presenza degli Assessori competenti e dei sindacati”.
Nel frattempo la senatrice Dolores Bevilacqua ha depositato un emendamento in Legge di bilancio nazionale sul servizio 1500: “Ora – spiega la senatrice palermitana – il Governo potrà riformulare con adeguate coperture per rendere il servizio stabile e non disperdere centinaia di posti di lavoro e professionalità. Ho inoltre proposto di valorizzare le professionalità di questo bacino di lavoratori per il servizio 1522”.
“Ciascuno si deve assumere le proprie responsabilità e dire esattamente cosa intende fare, adesso! – tuonano Varrica e Bevilacqua -. La cassa integrazione non è una soluzione, è una tragedia, utile solo a far perdere qualsiasi speranza a lavoratrici e lavoratori”.