Vandalizzate 24 auto tra via Emilia e viale Croce Rossa: vetri spaccati e un furto

Tra le auto danneggiate quella del noto giornalista Angelo Scuderi che descrive l'assalto come "una sfida sfacciata verso chi dovrebbe garantire sicurezza nel territorio"

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Sembra più il gusto di sfasciare tutto, forse una sfida alle istituzioni, quello che accade ormai da tre settimane tra via Emilia e via Croce Rossa, dove si ripetono atti di vandalismo alle auto posteggiate. Stanotte i teppisti hanno dato il meglio di loro, danneggiando ben 24 auto. Un brutto fenomeno che si è verificato anche in altre zone della città negli ultimi mesi, ma che in quella parte della sesta circoscrizione sta avendo dei picchi preoccupanti.

Vetri rotti, sportelli rigati, addirittura un’auto portata via, ma pochi oggetti trafugati dall’interno degli abitacoli. Appare evidente ed è prevalente, dunque, l’intenzione di fare solo danno.

Tra i veicoli danneggiati c’è l’autovettura del noto giornalista palermitano Angelo Scuderi che su facebook commenta così:

“Stanotte tra via Emilia e via Croce Rossa hanno spaccato i vetri a 24 auto. Ancora una volta. Eh, sì, perché è un rito che si ripete da almeno tre settimane. E non ci vuole essere Rocco Schiavone per capire che non è l’esiguo bottino (al sottoscritto hanno lasciato sul sedile due paia di ray-ban) a determinare questi assalti. È una sfida sfacciata verso chi dovrebbe garantire sicurezza nel territorio. Si ripetono dinamiche e luoghi e non è certo una coincidenza. Stamattina gli umori della strada (eravamo una decina i colpiti) mi consegnano nell’ordine queste considerazioni:
1) una dotta dissertazione su virus e antivirus, metafora ardita sulle necessarie reazioni a eventi criminosi, le loro cause e le soluzioni spicce;
2) la terribile e prevedibile “segno che non c’è più la mafia”;
3) la meno prevedibile “la mafia non può non sapere e quindi autorizza”;
4) la sempreverde proposta del poliziotto di quartiere;
5) la fastidiosissima “viviamo in una città di melma”.
6) “queste cose succedono sempre quando il Palermo gioca in casa” (questa non me l’aspettavo).
Sostengo da sempre che i giornali andrebbero fatti più per strada che nei palazzi. E penso ancora a Rocco Schiavone che oggi non avrebbe pace per le lamentele del suo questore. E classificherebbe i fatti come una rottura di c…… del nono livello”.