mercoledì, 16 Aprile 2025

Buste paga e attestazioni false facevano ottenere prestiti e mutui a soggetti in difficoltà

Truffe a banche e poste: 5 arresti a Palermo, Bagheria e Casteldaccia

Una vera e propria fabbrica del prestito illecito è stata smantellata dalla Polizia nell’ambito dell’operazione «Fake Loan», coordinata dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese. Cinque le persone raggiunte da misure cautelari personali emesse dal gip del Tribunale locale, tutte ritenute responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni di banche e società finanziarie.

L’indagine, condotta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Sicilia Occidentale, ha messo in luce l’esistenza di una strutturata organizzazione criminale con base operativa nel Palermitano, che forniva un servizio di intermediazione fraudolenta per ottenere finanziamenti. Il gruppo agiva con un modus operandi ben rodato: grazie alla produzione di buste paga e documentazione bancaria false, attestava l’esistenza fittizia di rapporti di lavoro a soggetti in difficoltà economica, permettendo loro di accedere a prestiti, in particolare presso Poste Italiane.

L’organizzazione garantiva anche il superamento delle black list della Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria, aggirando i blocchi previsti per i clienti considerati ad alto rischio. Decisiva, in questo senso, è risultata la complicità di un dipendente infedele di Poste Italiane, ritenuto parte integrante del sodalizio criminale.

Le indagini sono scattate a seguito di un esposto presentato dall’Ufficio Fraud Management di Poste Italiane, che ha segnalato una serie di anomalie nelle pratiche di finanziamento trattate negli uffici postali di Casteldaccia, Bagheria e Palermo. Le richieste di prestito, spesso presentate da soggetti non residenti nei comuni interessati, erano corredate da documentazione risultata poi completamente falsa.

Una sinergia tra forze dell’ordine e Poste Italiane ha permesso di fare luce su un sistema illecito che sfruttava la vulnerabilità economica di molti cittadini per alimentare una rete di truffe su scala regionale. Ora le indagini proseguono per chiarire eventuali ulteriori responsabilità e verificare l’estensione del raggiro.

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