sabato, 7 Giugno 2025

Il giovane sostiene di aver sparato solo in aria. Per la difesa, a fare fuoco sui ragazzi sarebbe stato Calvaruso

Strage di Monreale, Mattias Conti resta in carcere: il Riesame respinge il ricorso

Il tribunale del Riesame ha deciso: Mattias Conti resta in carcere. Respinto il ricorso della difesa del giovane, uno dei tre arrestati per la strage avvenuta nella notte del 27 aprile a Monreale, in cui tre ragazzi hanno perso la vita. Conti, accusato di concorso in strage insieme a Salvatore Calvaruso e Salvatore Acquisto, ha provato a chiarire la sua posizione davanti al giudice per le indagini preliminari Ivana Vassallo, sostenendo di non avere mai sparato ad altezza uomo.

Secondo la versione di Conti, fornita durante l’interrogatorio e sostenuta dal suo legale, l’avvocato Francesco Oddo, i colpi letali sarebbero stati esplosi da Calvaruso nel corso di una violenta rissa scoppiata prima con caschi, bottiglie e sedie, e poi degenerata con l’uso delle armi. «Io ho solo sparato in aria», avrebbe detto Conti al gip, descrivendo una dinamica in due fasi: prima Calvaruso che avrebbe fatto fuoco contro i ragazzi con cui si stava picchiando, poi lui che – da passeggero sulla moto condotta da Salvatore Acquisto – sarebbe intervenuto in un secondo momento, senza mirare su nessuno.

La difesa insiste sul fatto che i frame delle telecamere di videosorveglianza, su cui si basa l’accusa della Procura, non mostrerebbero mai Conti mentre spara contro qualcuno. Non ci sarebbero video chiari, ma solo fotogrammi che secondo l’accusa mostrerebbero Conti prendere la mira e sparare, ma secondo il legale del ragazzo non ci sono lesioni o ferite compatibili con i suoi presunti colpi.

Nonostante ciò, il Riesame ha confermato la custodia cautelare in carcere, ritenendo gravi gli indizi a carico del giovane. Il suo ruolo nella dinamica della strage resta comunque al centro delle indagini, che proseguono per fare piena luce su quanto avvenuto in via Salvo D’Acquisto quella notte.

Nel frattempo, i carabinieri stanno cercando due pistole – una Glock e una Beretta calibro 9×21 – che, secondo i testimoni, sarebbero state usate durante la sparatoria. I sospetti ricadono proprio su Conti e Calvaruso, che avrebbero gettato le armi e i cellulari durante la fuga in moto per cancellare ogni traccia.

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